Guarda i video della premiazione del Celeste Prize 2013 presso lo Spazio Fienaroli 28, a Roma.
Premiazione e Mostra Finale della V edizione del Celeste Prize 2013 a cura di Amy Barak.
Noa Giniger, vincitrice del Painting & Graphics Prize, Celeste Prize 2013.
The Sorrow the Joy Brings : l'opera è parte di una serie di collages realizzati da immagini trovate. Ogni immagine presenta un paesaggio con un albero di salice piangente. L'intervento è minimo, la cima è stata tagliata e poi capovolta.
In questo modo, i rami del salice piangente - che inizialmente pendono pesantemente - risultano sollevati verso l'alto.
Il lavoro si basa sul desiderio di far ridere un salice piangente, da un atto che cambia completamente la natura di un albero esistente.
Questa azione sottolinea anche la relatività del mondo in cui viviamo.
Pavel Braila, vincitore del Video & Animation Prize, Celeste Prize 2013.
Ink Ribbon Fingerprints: 26 dattilografi professionisti scrivono contemporaneamente attraverso una vecchia macchina da scrivere, su un foglio, una loro memoria del tempo in cui ognuno di loro l'aveva usata.
LAB BINAER feat. Felix Weinold, vincitori dell' Installation, Sculpture, Live Media & Performance Prize, Celeste Prize 2013.
White Noise: ancora oggi, in un'epoca in cui i file musicali digitali spadroneggiano, molti augiofili continuano ad usare il giradischi classico per ascoltare la musica.
Il lavoro consiste in un disco senza senza alcuna registrazione acustica, ma se si ascolta molto attentamente, si può sentire uno spettro impressionante di frequenze. Le influenze esterne come la polvere, si traducono in un processo di invecchiamento meccanico che crea variazioni all'interno del vuoto acustico: nel tempo il nulla genera un complesso.
Dominique Blais, vincitore del Curator's Choice Prize, Celeste Prize 2013
Ring: sulla parete quattro copie cartacee ci mostrano tracce spettrali prodotte dalla disposizione di candele accese, davanti ad una camera oscura. Ai piedi di ogni copia l'artista ha gettato una scultura in bronzo realizzata con la tecnica della cera persa.
Questa è la forma residuale delle candele utilizzate per produrre l'immagine fotografica.
Questo lavoro si riferisce all'opera teatrale di Wagner, 'L'anello del Nibelungo', opera della durata di 15 ore. L'artista quindi ha acceso davanti ad un foro una candela, esponendo la carta fotosensibile per la durata effettiva della rappresentazione.
L'immagine rilevata è la testimonianza astratta del flusso del tempo relativo alla resenza di un'opera musicale.
Cristina Gardumi, vincitrice del Visitors Choice Prize, Celeste Prize 2013
Adults don't exist: fin dall’alba dell’Umanità l’iniziazione alla vita adulta è scandita da riti codificati: trovare un tesoro in un labirinto, cacciare la preda più grossa, attraversare sentieri di fuoco. Dal superamento di queste prove nascono gli adulti, gli esseri umani maturi che sono pronti a scontrarsi con il mondo. Ma noi, oggi, quando possiamo dire di aver varcato il confine tra essere stati piccoli ed essere finalmente grandi? Possiamo ribattere che tale limite è solo fittizio, che la vita stessa nella sua interezza è quel Passaggio. E se tra gli antichi e i popoli tribali il mito e la leggenda hanno fornito il terreno fertile per la nascita del rito di passaggio, per l’uomo contemporaneo il mito è sempre più una questione personale, i simboli sono le radici psicanalitiche del nostro comportamento, e la condivisione religiosa viene soppiantata dal condividere il contenuto privato sul social network. È la vita privata che diventa epica. O semplicemente gli adulti non esistono. Almeno non tra noi.
Il mio bestiario stavolta lascia le pagine intimiste di un Notebook per diventare Manifesto, ma pur mantenendo una connotazione di “appunti per una ricerca” e “work in progress mai concluso”, l’occhio può sempre cercare di ricostruire una storia fatta di affinità e corrispondenze nascoste.
Videos by: Clizia Corti
Premiazione e Mostra Finale della V edizione del Celeste Prize 2013 a cura di Amy Barak.
Noa Giniger, vincitrice del Painting & Graphics Prize, Celeste Prize 2013.
The Sorrow the Joy Brings : l'opera è parte di una serie di collages realizzati da immagini trovate. Ogni immagine presenta un paesaggio con un albero di salice piangente. L'intervento è minimo, la cima è stata tagliata e poi capovolta.
In questo modo, i rami del salice piangente - che inizialmente pendono pesantemente - risultano sollevati verso l'alto.
Il lavoro si basa sul desiderio di far ridere un salice piangente, da un atto che cambia completamente la natura di un albero esistente.
Questa azione sottolinea anche la relatività del mondo in cui viviamo.
Pavel Braila, vincitore del Video & Animation Prize, Celeste Prize 2013.
Ink Ribbon Fingerprints: 26 dattilografi professionisti scrivono contemporaneamente attraverso una vecchia macchina da scrivere, su un foglio, una loro memoria del tempo in cui ognuno di loro l'aveva usata.
LAB BINAER feat. Felix Weinold, vincitori dell' Installation, Sculpture, Live Media & Performance Prize, Celeste Prize 2013.
White Noise: ancora oggi, in un'epoca in cui i file musicali digitali spadroneggiano, molti augiofili continuano ad usare il giradischi classico per ascoltare la musica.
Il lavoro consiste in un disco senza senza alcuna registrazione acustica, ma se si ascolta molto attentamente, si può sentire uno spettro impressionante di frequenze. Le influenze esterne come la polvere, si traducono in un processo di invecchiamento meccanico che crea variazioni all'interno del vuoto acustico: nel tempo il nulla genera un complesso.
Dominique Blais, vincitore del Curator's Choice Prize, Celeste Prize 2013
Ring: sulla parete quattro copie cartacee ci mostrano tracce spettrali prodotte dalla disposizione di candele accese, davanti ad una camera oscura. Ai piedi di ogni copia l'artista ha gettato una scultura in bronzo realizzata con la tecnica della cera persa.
Questa è la forma residuale delle candele utilizzate per produrre l'immagine fotografica.
Questo lavoro si riferisce all'opera teatrale di Wagner, 'L'anello del Nibelungo', opera della durata di 15 ore. L'artista quindi ha acceso davanti ad un foro una candela, esponendo la carta fotosensibile per la durata effettiva della rappresentazione.
L'immagine rilevata è la testimonianza astratta del flusso del tempo relativo alla resenza di un'opera musicale.
Cristina Gardumi, vincitrice del Visitors Choice Prize, Celeste Prize 2013
Adults don't exist: fin dall’alba dell’Umanità l’iniziazione alla vita adulta è scandita da riti codificati: trovare un tesoro in un labirinto, cacciare la preda più grossa, attraversare sentieri di fuoco. Dal superamento di queste prove nascono gli adulti, gli esseri umani maturi che sono pronti a scontrarsi con il mondo. Ma noi, oggi, quando possiamo dire di aver varcato il confine tra essere stati piccoli ed essere finalmente grandi? Possiamo ribattere che tale limite è solo fittizio, che la vita stessa nella sua interezza è quel Passaggio. E se tra gli antichi e i popoli tribali il mito e la leggenda hanno fornito il terreno fertile per la nascita del rito di passaggio, per l’uomo contemporaneo il mito è sempre più una questione personale, i simboli sono le radici psicanalitiche del nostro comportamento, e la condivisione religiosa viene soppiantata dal condividere il contenuto privato sul social network. È la vita privata che diventa epica. O semplicemente gli adulti non esistono. Almeno non tra noi.
Il mio bestiario stavolta lascia le pagine intimiste di un Notebook per diventare Manifesto, ma pur mantenendo una connotazione di “appunti per una ricerca” e “work in progress mai concluso”, l’occhio può sempre cercare di ricostruire una storia fatta di affinità e corrispondenze nascoste.
Videos by: Clizia Corti