Memoria fluida #1
olio su lino, filo di ferro ricoperto di carta fissato con 3 supporti di acciaio.
Progetto_Human species-specific
Il progetto è composto per adesso da 12 opere pittoriche (da 30x85 fino a 100x180), 2 installazioni e 2 videoart.
Con il progetto “Human species-specific” cerco di indagare su ciò che caratterizza l’essere umano.
Da attuali dibattiti scientifico-culturali si può dedurre che la principale caratteristica umana è quella del pensiero irrazionale e non il pensiero cosciente come comunemente si pensa. L’ipotesi è che gli animali agiscono solo in funzione della conservazione della specie e che soddisfano solo bisogni di utilità, nell’essere umano invece emerge anche la necessità di realizzare le esigenze e la possibilità di un pensiero per immagini che poi può diventare arte.
Tra le caratteristiche specificamente umane ce ne è una che mi affascina maggiormente, ed è l’idea che la linea non esiste in natura, ma è solo l’essere umano che ha la capacità di immaginarla. I bambini, spontaneamente, ancora prima di imparare a scrivere, disegnano segni incerti con i quali si esprimono. Questo segno spontaneo caratterizza anche il passaggio dal Neanderthal al Sapiens: affascinante è l’ipotesi che questo passaggio antropologico lo potrebbero aver determinato le donne, autrici di figure inventate sulle pareti delle caverne mentre gli uomini cacciavano. Queste figure inventate non nascevano da un bisogno materiale, ma da una esigenza interna di espressione, direi irrazionale. Il segno primordiale poi si sviluppa e diventa linea, linguaggio, numero, scrittura, partitura musicale, figura geometrica, tutto sempre espressione dell’unicità umana: nessun animale inventa segni o figure geometriche, disegna, scrive poesie o partiture musicali.
Tutto parte dunque da un’esigenza interna, da un’immagine interna e dalla necessità di esprimerla come espressione della propria identità.
Nelle mie opere, con diverse modalità espressive e con diverse tecniche, cerco di lavorare sulla forma, sulla materia, sul colore, sul suono - anche sovrapponendo stratificazioni di colori, forme e supporti - per immergermi in queste immagini primordiali e giocare con le figure geometriche e con le linee che entrano ed escono dalle opere o si muovono all’interno delle stesse.
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