questa opera sembra rilevare la presenza di due teste di cavallo che fuoriescono da uno specchio deformante e sembrano venirci incontro. Molto bella, complimenti Emilia.
Più che presenze oserei dire pesanti ed inquietanti trasparenze ontologicamente primitive, che parlano della sospensione e della duplicità polimorfa dell'essere, specchiature incisive e profonde che graffiano l'anima.
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Brava Emilia!
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