Nicola Miele vede il suo strumento musicale come uno scudo. Nel momento in cui suona, percepisce lo strumento come una barriera tra lui e il mondo esterno.
Antonio Lorenzoni percepisce lo strumento musicale non solo come un produttore di suoni, ma anche come mezzo per vedere oltre le cose, come se fosse un cannocchiale sul mondo delle idee.
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