Ritratto di un interno

Ritratto di un interno

Evidences of a creation. These acrylics on wooden board of the “RITRATTO DI UN INTERNO” series are witnesses of this. My obsessive survey on a new subject, anonymous backstairs, does not remain faceless. The sketches investigate on colors and basic elements, the alphabet spoken by this non-site, seen from different perspectives. With this work I’m looking for the essence of the vision that needs to be translated in pictorial image but demand to be known, examinated, internalized before being crystallized. I tried to free iperrealism from the burden of being considered a mere tecnique and to make it support for the conceptual act of the artistic creation.

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Comments 6

Andrea Ciresola
9 years ago
Grazie Carlo, io per quel progetto sono pronto!!! A presto quindi...
Carlo D'Orta
9 years ago
Carlo D'Orta Artist
Ci sei riuscito perfettamente caro Andrea, intendo a dare una bella valenza concettuale ad una tecnica superlativa! Se ti va, dobbiamo assolutamente riprendere quel progetto a 4 mani di cui parlammo
Lino Bianco
9 years ago
Lino Bianco Artist
Bravissimo! Ciao,
Lino
Andrea Ciresola
9 years ago
Grazie Gianfranco! Hai colto proprio il punto...
Gianfranco ferlazzo
9 years ago
Derrida è certamente un buon maestro:)Gran bella serie Andrea: La tua tecnica straordinaria accompagna il "concetto" ed il tutto alla fine risulta assolutamente potente e convicente.Questi "non luoghi", luoghi di interstizione,di passaggio,di transito...UNa sorta di piccola semiotica degli spazi .Complimenti...
Andrea Ciresola
9 years ago
Grazie ragazzi! Questo è un lavoro che esplora un nuovo territorio per me; pur restando fedele all'iperrealismo vorrei evidenziare un focus sul lavoro di scelta del dipinto che avviene prima del dipinto. Un lavoro tutto concettuale e che spesso la tecnica che adotto colpevolmente nasconde. Della serie non mi accontento del commento: "...sembra una fotografia!" Spesso alterno ore di lettura di alcuni pensatori che sono vere e proprie fonti di ispirazione, penso a Schopenhauer per la serie Poesie del quotidiano, e a J. Derrida per la decostruzione e M. Augè, con la sua teoria dei NON-Luoghi, che mi hanno ispirato per questo progetto.

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