Playtimes#3

Playtimes#3

R32;This is as a tribute to "Playtimes", a Tati's movie. The setting is a monochrome space that could be museum, a gallery.

This brings life to a playful journey, through a purified geometrical universe, which renders the instruments sacred as well as the player.

The objects lose their functionality and become sculptures to contemplate. Through this process, the categorization of the object status of a work of art is made.

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Comments 7

Gianfranco ferlazzo
14 years ago
Fantastico!La "conversione" prospettica in uno spazio geometrico asettico e la luce abbacinante intensificano l'alterità sacrale del rappresentato e rendono un omaggio al padre della decontestualiazzazione:Marcel Duchamp.Ciò che ha avviato è materia di discussione ancor oggi.
Bettina Patermo
14 years ago
fantastic artwork !!!! voted !!!!!
Mauro Gazzara
14 years ago
Mauro Gazzara Artist
bel lavoro complimenti votato! in bocca al lupo, mauro.
werter dallaglio
14 years ago
Anche se non è il mio genere, capisco ed apprezzo. E' un'immagine più profonda di quel che sembra aprima vista.
La voto perchè mi ha fatto riflettere.
Aldo Berardi
14 years ago
Aldo Berardi Artist
Io sono solo un principiante e vedo una opera di grande eleganza, pulita, netta, con una prospettiva meravigliosa. Secondo me con pochi oggetti hai detto tanto, sia emotivamente e sia concettualmente. Bravissima
antonio alberti
14 years ago
mi piace.è discutibile
pino spadavecchia
14 years ago
Semplice e SUBLIME.Brava.

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