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20 February 2013
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Comments 131

Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
..... Led Zeppelin..black dog..whole lotta love,Deep Purple,AC/DC back in black.... ho iniziato a suonare la chitarra....... e poi il basso ,che periodi!..al mattino trovavo i post-it attaccati alla porta di casa con scritto:"..Questo condominio non è una discoteca! ".......... Sara K. ..brick house.....
Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
...grazie Marta e Gianfranco..i vostri fiumi in piena mi trascinano.....inizia il delirio....la vecchia di 90 anni che aggiustava le reti dei pescatori,ho perso nel bagno della scuola la chiave del paradiso che avevo in tasca,Paul Simon,Bill Withers...le poesie di Cristina Boscolo Nale,le formiche giganti nel giardino della scuola,ogni giovedì mi interrogava in latino..in piedi vicino alla cattedra,la mia adorata chitarra folk, Mark Knopfler, Monteleone, Il piccolo principe,Jeff Buckley,Leonard Cohen...Nina Simone..revolution,Attilio Penzo,Led Zeppelin..sono arrivata in ritardo agli esami di maturità,il 21 febbraio del 2006...il mio giardino,gironzolare di notte per casa.....
Marta Fiorentini
11 years ago
e dai! continuiamo tra autori e flash mnemonici, senza star troppo a ragionare, ognuno il suo fiume in piena, lasciate che tra un autore e l'altro la memoria venga a galla, è interessante e liberatorio... grazie Gianfranco!
Manuela Vincenti
11 years ago
Perchè creare?!? Credo per un tentativo di creare armonia. L'anima cerca sempre "Armonia". La creazione è un attimo di quell'armonia. L'artista, così come il musicista, il poeta ... cerca sempre attimi catartici di sublimazione. E' l'ambivalenza umana che si schianta sull'Apocalisse dell'Ego!
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.........Belli anche i"flash mnemonici"....Piccole prose che evocano un'immagine.Grazie Marta.
Marta Fiorentini
11 years ago
mingus, coltrane, fresu, joni mitchell, mozart, pina bausch, il signor Pilates, yehoshua, crosby still nash e young
Marta Fiorentini
11 years ago
dostoevskij, kundera, kafka, sheldon b kopp,hesse, hugo, sepulveda, marquez, saramago, nadine gordimer, HCB, mupplethorpe, doisneau, man ray, picasso, il calzolaio del paese quando ero bimba, il bimbo soprannominato carmicuccio picciotto duriddu di rosario e pappadù, i coltivatori su per le colline ricordo di infanzia, i cani che mi spaventavano ed io cantavo per superare la paura, il custode della casa dei Manusardi sempre in collina dai nonni,guttuso, van gogh, moni ovadia, la nonnina che vendeva le giuggiole davanti alle scuole e gridava... mangiate le giuggiole e sarete promossi, i pescatori in palizzata e il loro rispettoso silenzio, clemet cheroux
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Sigmar Polke,Rainer Fetting,Franz Kafka,Stanley Kubrick,Miles Davis,David Foster Wallace,Edward Hopper,Achille Campanile,Raymond Queneau,Lucian Freud,Francis Bacon,Keith Jarrett,Bob wilson,Mark Rothko,Jan Veemer,Peter Greenaway,Jean luc Godard,Quentin Tarantino,John Fante,Jean Baudrillard,Dino Buzzati,Andrea Pazienza,Roland Barthes,Jan Brughel,,Irving Penn,Michelangelo Merisi,,Michael Borremans,Frank Zappa,,Ennio Flaiano,Umberto Eco,Peter Doig,Jean Fabre,Jenny Saville,Pier Paolo Pasolini,Raffaello,Tiziano Scarpa....(Mi fermo:)))
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
P.S: ...ad un certo punto mi fermerò...(Perchè potrei andare avanti per un bel pò e non voglio davvero annoiare con questa "parata" sintagmatica di autori all'infinito:)))Mi presto per primo ,ma solo per l'esempio che ne deriva... Questo vale solo per me naturalmente,voi potete fluidamente espandere :)))....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Parto da me:)),facciamo un esperimento stupido : come una sorta di fiume in piena ora "scorreranno" senza soluzione di continuità (E come mi verranno spontaneamente in mente al momento) una serie di autori che ho visto,letto od ascoltato e che secondo me hanno costituito ,per me,un "bagalio"(Personale) formativo .Questi "autori" "mi abitano " in quanto hanno costituito per me motivo di "seduzione".Al mio esperimento:))) spero poi che qualcuno altro faccia lo stesso....
Corrado Lippi
11 years ago
Corrado Lippi Artist
A volte penso che creare sia doveroso per uscire da un certo tipo di " Paradiso ", e poi ritornare semplicemente nell' Inferno.
Teresa Palombini
11 years ago
Segue
Io dipingo per canalizzare e rappresentare qualcosa di inaferrabile ed indescrivibile che sento, dare forema a paure, visualizzare dolori e utilizzare l'ironia per dare corpo a condizioni, situazioni e sentimenti nei quali il mio margine di intervento tangibile mi pare ininfluente. Farlo, anche se non mi fornisce risposte, in un certo senso le ridimensiona ai miei occhi, mi pare così di tenerle sottocontrollo. Si, lo faccio per me ma, senza dubbio anche per comunicare con il mondo, ho bisono di ricevere una sorta di ritorno. E lo faccio anche per combattere quella sensazione di "trasparenza" che da sempre mi accompagna e mi perseguita ed entra nella mia vita a gamba tesa. E' un modo, il mio modo di dire a tutti: CI SONO.
Teresa Palombini
11 years ago
Dipingo dall'ottobre del 2008, dopo anni di esperienze diverse nei diversi campi della manualità. Da sempre sono stata affascinata dal disegno. Quando tanti anni fa dovevo scelgliere la professione, pur volendo ardentemente frequentare il Liceo Artistico, ho dovuto fare i conti con la realtà. In casa mancavano le risorse economiche per permettermi di farlo. Io vivo in Provincia e le scuole non esistevano, andare poi in una grande città era impensabile, la mia età e i costi sono stati un ostacolo insormontabile.
Con il senno di poi, credo che questa frustrazione sia stata l'alibi della mia insicurezza, in un certo senso non ero capace di fare uscire le mie emozioni rendendole visibili.
Marta Fiorentini
11 years ago
beh Cristina... fai solo bene a esprimerti nel disegno
innanzitutto ti faccio i miei complimenti per la bravura e per ciò che dai
poi ti ringrazio della confidenza che ci hai regalato
lo ritengo un dono davvero grande
e finalmente questo salotto si anima anche di Noi
perchè creare è esprimere Noi e Noi siamo ogni attimo della nostra vita
e i bambini parlano con i loro disegni
e ora un caffè :)
Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
Quello che ho dipinto e che ho creato,è la conferma della mia opposizione,la realizzazione della mia grande volontà ....io sono quella che sono ..... quando sono sola e dipingo..sono sul posto giusto e con la persona giusta...
Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
Rispondo a Marta....anche per me è stato tutto difficile,con la differenza che da me non si pretendevano bei voti,ne tanto meno lunghi percorsi scolastici,dovevo imparare un lavoro,frequentare una scuola che mi garantisse un lavoro sicuro...... ho fatto quello che andava fatto,ho fatto le cose di nascosto,sono stata bivalente per anni...spaccata in due tra quello che volevo fare e quello che dovevo fare...la mia famiglia,culturalmente,non ha mai preso in seria considerazione nessun tipo di arte...ed è così anche adesso..per loro è un mero passatempo.......e così ho convissuto con persone diverse da me e mi sono sentita fuori posto e mai all'altezza....
Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
.....speravo che mio figlio potesse svelarmi il mistero,lui è attratto da tutto ciò che riguarda l'arte,mi chiede di comprargli fogli di tutte le grandezze,tele,pennelli....colori di tutti i tipi......la sua spontaneità e libertà, nel dipingere, sono disarmanti...,....Io non gli ho imposto nulla,ho ripreso a disegnare,dopo anni di silenzio,quando ho visto che lo faceva lui...se proprio dovessi dire..è lui che ha spinto me.....lui disegna e poi mi spiega il perchè di quell'immagine..credo che voglia focalizzare l'attenzione su delle immagini,dei momenti che non vuole vadano persi o sottovalutati...lui dipinge quello che per lui è essenziale ....il suo intento è diverso dal mio... ho conservato,fin ora,all'incirca 5500 suoi disegni,sono fogli A4...volevo rilegarli e farne una sorta di libro...
Marta Fiorentini
11 years ago
il figlio dei miei vicini invece mi ha risposto "perchè mi piace tanto" ho conservato tutti i suoi disegni, li riguardo e sono meravigliosi!
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
eh ehe eh:))...Già ,ha ragione tuo figlio:))...Devo dire che la "concretizzazione della tua volontà"-come la definisci, è davvero significativa :racchiude l'essenza distillata del nostro conversare fin qui...
Cristina Fava
11 years ago
Cristina Fava Artist
Caro Gianfranco..non avendo risposte a questa tua domanda (che è anche la mia domanda da sempre)...ho preferito non scrivere..ma quest'oggi mentre stavo guidando ho capito che creare è il raggiungimento,la concretizzazione della mia volontà...è una conferma di tutto ciò che sento....;Ho chiesto a mio figlio di 7 anni (che è un grande artista) : " Flavio perchè disegni??" e lui ha risposto :" Ma che domanda è??.."
Marta Fiorentini
11 years ago
nn direi proprio banale, ho lasciato tutto nel cassetto, versi, acquerelli, disegni a matita, suonavo la chitarra ma solo quando ero sola in casa, poi la fotografia mi ha aperto un mondo dove potevo miracolosamente esprimere
in fondo nn sono altro che una che "si salva la vita con gli scatti rubati alla propria vita e anima... niente di più"
VALENTINA DOMINICI
11 years ago
ho cominciato ha dipingere quando mi sono accorta di non saper comunicare con le parole...cerco di esprimere i miei sentimenti con i colori,ed i temi a me sensibili con i soggetti...mi scuso se posso sembrare banale ma questo è quanto.
Marta Fiorentini
11 years ago
sentono una responsabilità molto forte di riuscire in tutto per piacere ai propri genitori, stessa responsabiità in fondo che sentivo io quando al contrario mi sentivo in obbligo di portare a casa volti alti
quindi nn è tanto essere spinti a fare a creare ma dovrebbe essere una spinta, un supporto a capire quale è la creatività che appartiene ai giovani
nn ho figli ma riconosco le difficoltà
Marta Fiorentini
11 years ago
mi piacerebbe sentire altre opinioni ed esperienze, cmq devo dire che a volte capita come a me, ma prima o poi la creatività si manifesta,
altre volte capita, e a ciò assisto molto in questa epoca, capita il contrario,
bimbi obbligati a fare tutto ciò che a molti della mia generazione è stato negato, bimbi quindi che spesso rifiuteranno, al contrario di me, bimbi che oltre alla scuola devono andare a calcio danza musica, un'enormità di obblighi, e questi bimbi si
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
In aggiunta a questo mi viene da dire come l'ambiente sia altamente condizionionante e se la famiglia si oppone vuol dire che,in realtà, c'è una sorta di "falla" all'interno della società (Una falla che secondo me è "culturale tra l'altro):detto in altre parole l'"identità creativa" molte volte sembrerebbe "muoversi " verso lo sviluppo della propria "pulsione" dovendo ,in realtà,agire sincronicamente su due fronti differenti;il primo è quello della "tenacia",della "volontà" individuale(Si deve auto -convincere a non mollare,che ciò che fà è impellente,irrinunciabile :))).L'altra è la stessa "volontà" rapportata all'esterno,al sociale (...Dove soggetti esterni,come la famiglia in primis,posso "ostacolare" lo sviluppo di una "identità creativa")
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.....Quello che dici mi fà pensare che L'humus dove può fecondare una sorta di creatività e sicuramente in stretta relazione con l'ambiente che lo circonda:si capta ciò che si ha intorno e la famiglia ad esempio è il primo nucleo sociale che "assiste" alla nascità di questa sorta di "esigenza" e può ossere anche il primo "oppositore" alla sua realizzazione ;ora vorrei capire quanto "soggetti creativi" hanno avuto delle difficoltà,degli ostacoli alla realizzazione del proprio impulso da parte della famiglia ad esempio.Perchè sembrerebbe che tu,Marta,hai dovuto tenacemente lottare per la tua "identità"...
Marta Fiorentini
11 years ago
grazie, parlo per la mia esperienza, innanzitutto la creatività l'ho sempre sentita e ahimè, devo dire a dispetto di una famiglia che considerava "in più e inutile" ogni forma di creatività, esisteva solo la scuola
nonostante tutto ho letto (anche leggere era in più se non riguardava i testi di scuola e i saggi)
disegnato
suonato la chitarra
fatto origami
poi fotografato e trovato finalmente ciò che mi permetteva di andare oltre lo sfogo e la bellezza
torniamo ai sentimenti e alle emozioni forti, tanto forti da essere spesso ignorate da molti noi
rimosse fino a quando urlano talmente forti che diventa impossibile nn sentire
LatteSangue è l'idea improvvisa, assopita da tempo, che esplode
per ora uno scatto solo per l'idea, ma che si evolverà
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
E se la: "Creatività è vedere qualcosa che non esiste ancora",è anche vedere la possibilità fattuale che quest'ultima si sviluppi,attraverso una "volontà" che spinga ad "approfondirla"....Ed in termini di vitale "impellenza al fare" Marta col suo ultimo binomio (Dicotomia) latte/sangue ci dà simbolicamente la stura ad un ulterire approfondimento...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
............E' anche vero che questo "embrione creativo" ,come a sotteso Letizia,è qualcosa che ,almeno nelle parti iniziali dell'infanzia, và incoraggiato,portato alla luce,esercitato nel "teatro del mondo"....Penso anche che innumerevoli siano stati i casi di "aborto" per cui il "piccolo embrione creativo" sia stato soppresso alla nascita...E quindi penso che sia la "volontà" una dei deterrenti di sviluppo ,anche una "volontà sociale",degli "altri" (La famiglia in questo caso )....
Marta Fiorentini
11 years ago
eccomi caffè e un pezzetto di cioccolato ultrafondente
poi mi immergo in LatteSangueMaternitàLutto
emozioni contrastanti perdite=lutti
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Si grazie:)))...
Marta Fiorentini
11 years ago
intanto che riflettiamo, caffè?
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
...o anche perchè è la naturale direzione della vita di ognuno , una direzione che va scoperta al di la delle paure, seguita a morevolmente, abbracciata con tutti noi stessi..La creatività è vedere qualcosa che ancora non esiste.Hai solo bisogno di capire con quali mezzi vuoi portarla in vita, magari preparando una torta, e farla diventare così, compagna di giochi del tuo personalissimo dio!!!...continuo a riflettere!
Marta Fiorentini
11 years ago
intendevo proprio questo, l'emozione è il motore, la pulsione spinge fino a rendere irrefrenabile, indispensabile il movimento, quindi la creazione di ciò che rappresenta l'emozione, per me personalmente nn preparazione ma immediatezza, a discapito della tecnica ma a favore dell'attimo
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.Và benissimo.E' una ipotesi che trovo pertinenente.Ed ha una interessante valenza piena di connessioni .La genesi dell'impulso creativo è la sensibile ricezione del "tutto":in qualche modo ,una volta che questa "ricezione" è satura sfocia nell'azione creativa....
Marta Fiorentini
11 years ago
per me si, si tratta di emozioni, nn so per gli altri
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Quindi ,in sostanza ,l'origine dell'atto creativo ,la sua concreta origine, viene da lì ,da un'emozione ?
Marta Fiorentini
11 years ago
creare è emozioni
e l'uomo vive di emozioni
è emozione
ed essendo le emozioni movimento, pulsione che preme e che
prima o poi necessita di uscire ed esprimersi
innanzitutto come danza solitaria
poi come comunicazione
la scorza che con gli anni ci siamo creati trova sfogo nel "creare" a mio parere
buongiorno a tutti
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
P:S:............Ho appena portato un vassoio contenente vera Grappa Virtuale:))))!Alla salute:)))
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
E' certo che solo una piccola percentuale dell'intera umanità vive questo effetto "Di allucinazione dal reale" (La concettualizzazione allucinata del "fare")e questa "messa in scena dell'inutile"(L'opera):questa percentuale di uomini "differenti" creano cose estetiche,per enigmatico impulso Sfugge,irriducibile ( a quanto pare) ,il perchè.Perchè si sente quest'esigenza irrefrenabile alla creazione?Avete un'idea in merito ?
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Mi piacerebbe cercare di "individuare" ed "isolare " questo "Impulso misterioso" (L'esegesi creativa) e renderlo linguisticamente "addomesticabile" ,ma sfugge da tutte le parti:)))Scalcia e si dimena,fà le bizze : ora che noi si sia tutti in un "salottino virtuale" questo è più che certo:))) e dal punto di vista psicanalitico definire ciò che avviene nel nostro cervello (E cioè l'apparizione epifanica di questa sorta di "visione allucinata",pura metafora enigmatica sospesa nell'inutile) è complesso e indubbiamente richiederebbe conoscenze approfondite sui meccanismi profondi della nostra mente.
Marta Fiorentini
11 years ago
si certo questa è una versione nuova e rivisitata, molto apprezzata anche, partecipo a questa discussione dall'inizio e di pareri ne ho espressi parecchi, accendo il computer e la prima cosa che faccio è leggere se qualcuno partecipa, si parlava di una nuova militanza e penso di essere d'accordo con Letizia, per questo mi sono venuti in mente i vecchi salotti... sono jurassica ok... buona serata gente e buone creazioni
franco fasano
11 years ago
franco fasano Artist
@ Marta - "...dovremmo forse tornare ai vecchi salotti dove ci si ritrova di persona..." . Questa non è forse una versione rivista e aggiornata di un vecchio salotto? l'unico svantaggio, se vogliamo, è che Gianfranco, in quanto padrone di casa, non ci ha offerto nemmeno un cicchetto di grappa virtuale...:-))))
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
mi hai appena insegnato qualcosa che io non sapevo, per me è un valore aggiunto!! grazie!
Marta Fiorentini
11 years ago
gli artisti sono uomini, uomini che esprimono se stessi a loro modo
l'umiltà è la virtù più importante, chi si crede al di sopra e ha la presunzione di insegnare, secondo me, sbaglia
bisogna imparare a vedere le situazioni da dentro, non ergersi al di sopra e quindi fuori
vi ricordo una radice ebraica che esprime a mio parere bene ciò che intendo
lamed mem dalet è la stessa radice per imparare e insegnare
dovremmo forse tornare ai vecchi salotti dove ci si ritrova di persona e si scambia
ma forse sono un pò jurassica
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
Non si parli solo di causa ma anche di effetto,una battaglia rischiosa perchè oggi a parlare di etica ed estetica si corre il rischio di essere giudicati banali e presentuosi, come se fosse un concetto " vuoto", se non addirittura penalizzati,non è che l'artista forse ,detto in parole povere, dovrebbe ridimensionarsi e tornare tra gli uomini???.......rifletto!!
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
La questione si fa interessante. Ho provato ad immedesimarmi nei diversi impulsi che ci spingono a creare qualcosa. Non esiste una risposta piu meritevole di un altra sono tutte ugualmente valide, tutte comunque improntate a sostenere o soddisfare un bisogno individualistico. ma se l'arte venisse anche messa al servizio della collettività pagante o meno, si assumesse una responsabilità , si inventasse insomma una nuova militanza artistica a favore di una società in decadenza?
Marta Fiorentini
11 years ago
...ed io so di essere solo una che si salva la vita con gli scatti rubati alla propria vita e anima... niente di più
Marta Fiorentini
11 years ago
dimenticavo... sta di fatto che alla fine sono qui e qui il confronto con persone molto brave e sensibili mi ha spinto ad andare oltre il tramonto, a modo mio, con i miei mezzi, ma cmq andare oltre, sentire con il proprio cuore,vedere con i propri occhi ed esprimere
Marta Fiorentini
11 years ago
l'immagine ti assale colma dei sentimenti che fan parte della tua vita, della tua storia, e semplicemente vedi quello che farai
questa è la mia modesta esperienza
buona arte a tutti
Marta Fiorentini
11 years ago
ho sentito spesso dire "nn mi metto in mostra perchè c'è gente con le palle ed io nn son nessuno"
ed è vero, è innegabile, nn sono HCB, Doisneau, Man Ray, e neppure molti sconosciuti che fanno foto da rimanere a bocca aperta
ma la pulsione interna è troppo forte per trattenerla
Marta Fiorentini
11 years ago
e le insicurezze, e la consapevolezza di quanto c'è di bello tra gli artisti nn mi crea ill disagio di esser nulla tra tanta meraviglia, continuo cmq per la mia strada come posso cercando di migliorarmi nn tanto nella tecnica quanto nell'emozione
la consapevolezza di esser nulla nn influisce sulla ricerca personale che uno fa, nel suo personale percorso
Marta Fiorentini
11 years ago
in trincea i soldati-artisti riproducevano piccole opere dei loro compagni, nn li ha fermati neppure la guerra, ed era ill loro impulso, era anche donarli, era per se stessi e per gli occhi dei compagni
resta il fatto che l'opera si crea per passione e impulso irrefrenabile, una miriade di immagini nel cervello che ti spingono a creare ciò che cuore anima e cervello ti fanno vedere
devo dire che ho conosciuto creatori che hanno creato per se stessi e hanno messo nel cassetto
l'ho fatto anche io per anni, per una vita
scritto versi e nascosti in mezzo ai libri
Marta Fiorentini
11 years ago
l'opera va vista è vero
dal punto di vista della non-artista sono felice di vedere che si organizzano mostre, e vado ad ammirare
il creare ha sempre avuto un fruitore, fin dalla preistoria
pare si trattasse di graffiti fatti durante i riti propiziatori
sia che si tratti di religione sia che si tratti di laicità (virilità eroismo ecc...)
avevano quindi un fruitore
quando parlo di fruitore li comprendo tutti, nn solo i paganti, ma gli amanti, quelli che si riempiono il cuore nell'ammirare
come si riempie il cuore chi crea
Marta Fiorentini
11 years ago
wow capito qui di novo e in 100 visite 100 commenti :)
il "creare" esiste al di là di tutto questo, esiste al di là del fruitore, sia che si tratti di compratore sia che si tratti di ammiratore
esiste cmq, in quanto è l'effetto di una pulsione interna irrefrenabile
il tuo esempio è calzante e devo dire che adoro vedere gente alle mostre e ai concerti (anche se una buona parte va per snobbismo più che per amore), le cose più bela nella vita sono gli spettacoli, sia che si tratti di spettacoli della natura, si che si tratti di eventi artistici, piccoli o grandi che siano
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Dico questo perchè mi interesserebbe portare il discorso al "contesto" e cioè in sintesi:l'opera "esiste" solo quando è in un museo o in una galleria o esiste anche semplicemente quando è stata creata in studio?Se esaminiamo attentamente: è il "contesto" che determina il "valore " dell'opera.Ora a questo "contesto" possiamo dare un sacco di nomi....Il valore non è solo economico .Anche se Jeff Koons diceva che un artista "esiste" per la società solo nel momento in cui viene pagato profumatamente per quello che produce:))).... A parte il cinismo a me sembra (Ahimè ) vero:)))....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
risollevarsi alla fine esausti,completi e pronti ad un nuovo impulso.)).ci sono pochi accenni proiettivi ad un "osservatore"....E "l'altro" ?La societa/contenitore?:)))l'opera ha bisogno di essere vista:))) e noi (Artisti),per la maggior parte dei casi abbiamo difficoltà ad diffonderla.L'opera vive se guardata dall'altro di "Se":))L'opera creata e lasciata in studio è "monca",soffre di soffocamento,al chiuso vuole aria e liberarsi dalle "catene paterne"....Ed è solo fuori,liberata e all'aria aperta che riaquista "magicamente" gli arti mozzati dal padre:)))....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Questo per dire che la questione del "fruitore" del'opera (Che sia un fruitore o centomila sempre di "Società" si parla)non è da sottovalutare....Non sò chi ha detto che per far "vivere" davvero un' opera c'è bisogno di un creatore (Certo che sì) ma anche di un paio di occhi che la osservino e la godano.)))...La maggior parte dei contributi sembrano semi- "criptare" la questione:tutto sembra apparentemente risolversi nell'immergersione totale dell'atto creativo- per poi
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Mi sono dimenticato di dire che il possessore di questo straordinario diamante è anche quello che lo ha intagliato perfettamente,creandolo ad "arte" per la bellezza dell'occhio .Nella seconda parte di questo aneddoto invece vediamo lo stesso diamante sul collo di una bella donna,ad un ricevimento in ambasciata":il suo fulgore è massimo.Ora è facile capire che il diamante è l'opera d'arte.L'intaglliatore è l'artista ed il collo della bella donna "La società":)))...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Ed ora la "l'immagine metaforica"anzi no:))........ Ho deciso adesso di mutare l'immagine in microracconto-sempre mefaforico:))):))):Immaginate quindi un possessore di un diamante straordinario.Il possessore di questo diamante tiene il suo inestimabile gioiello in una cassaforte blindata .Una volta al giorno apre la cassaforte e "scruta" il suo radioso "tesoro" per alcuni secondi per poi richiuderelo nuovamente.
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Ora mi piacerebbe darvi un'immagine metaforica ed un anneddoto personale.Parto dall'aneneddoto.Un mesa fà passando da Palazzo Reale ho assistito ad una delle "visioni" più struggenti che potessi vedere : una fila lunga una cinquantina di metri di persone che stavano aspettando per entrare alla retrospettiva di Pablo Picasso (Roba che non si vede neanche ai concerti Rock) ,una fila immensa,disciplinata e distesa.Questo mi porta a pensare che il "Fruitore"(E non stò parlando di fruitori "interessati" da vincoli monetari e di mercato ,come se nè vedeno nelle fiere ad esempio...:)) è vivo e vegeto ,lo spettatore dell'opera c'è.Ed anch'esso sente il "bisogno" di qualcosa di apparentemente "inutile":)))....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Raimondo contiene l'atto creativo nella solitudine, sotto alcune variabile fondanti :incarna l'opera come specchio del proprio" perveso creatore".Arte che si autoalimenta,che non comunica...Sembra che per Franco la questione del"fruitore" invece si ponga.Ora la questione del "fruitore" dell'opera mi sembra che debba essere un pò approfondita perchè è ovvio che vivendo nel 2013 nella più completa immersione massmediale dobbiamo fare i conti con una societa che si è "spetticolarizzata" .ovunque c'è un "pubbilico" che guarda:)))....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...........In sintesi sia Barbara che Letizia vivono "l'effetto" creativo come una sorta di pulsione personale,nel caso di Barbara "l'allucinata visione" di determinate immagini produce un'esigenza al "fare" fino a chè ,a opera terminata, si azzera l'impulso .Per Letizia il suo percorso introspettivo la porta a "chiarire" il suo rapporto col "fare" (Che resta per lei irriducibilmente enigmatico nel suo manifestarsi)
franco fasano
11 years ago
franco fasano Artist
Torniamo ad un discorso terreno. Io vivo questa duplice situazione: quando dipingo, quando creo, lo faccio esclusivamente per me stesso e per nessun altro, a meno che non sia un'ordinazione specifica. Ma, quando il quadro è terminato, ed è rimasto un periodo - giorni, settimane, mesi...dipende - a decantare, ecco che mi viene impellente il bisogno di farlo vedere, di regalare a qualcuno un po' delle emozioni che ho provato. Successivamente questo bisogno s'aggancia al desiderio di giudizi, di critiche, e nasce la Comunicazione, l'Arte parlata, non meno utile dell'Arte compiuta.
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
Secondo il mio modesto parere, hai ragione ,ma per quanto riguarda l'arte soggettiva in cui l'altro non viene contemplato,l'artista sta semplicemente riportando su tela la sua follia,riversando la sua mente,questa è arte fine a se stessa .ma nell'arte oggettiva puoi trovare un'intrinseca qualità che puo essere trasmessa per migliaia di anni e creare in chiunque sappia ascoltare in silenzio, una sincronicità, un accordo una nota affine, non credo si possa escludere a priori l'effetto comunicazione!!
raimondo izzo
11 years ago
raimondo izzo Artist
Dopo una situazione apocalittica,quale sarà l'evoluzione del pensiero dell'uomo se mai dovesse sopravvivere? Proviamo ad immaginare..... la perdita del linguaggio e pertanto il riutilizzo di segni e simboli primordiali, il soddisfacimento di bisogni primari e solo dopo lungo tempo la creazione forse casuale, forse sentita di una sovrastrutturazione progettuale che molto da lontano avrebbe a che fare con l'ARTE.
raimondo izzo
11 years ago
raimondo izzo Artist
L'arte vive di sè e per sè,non ha nulla di sociale e non comunica.Essa si autoalimenta e si pone al di fuori dello spazio e del tempo in una dimensione ALTRA é il volto perverso del creatore.L'artista nel creare tenta di entrare in tale dimensione alla ricerca dell'assoluto e dell'assenza. L'atto creativo diventa una variabile complessa di profonda solitudine e di globale umana compartecipazione.L'iperinclusività degli elementi tendente alla produzione di improbabili collegamenti muovono da uno stile di pensiero schizofrenico che è proprio dell'artista.Egli coglie associazioni remote ed infrequenti senza sentirsi disturbato dalla loro accentuata stranezza. La disinibizione nelle associazioni è alla base dell'atto creativo.
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
Grazie a te Gian, e anche a te Erin, per darci la possibilità di dar voce a un nostro pensiero!! ciaoo
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
Nel mio caso è più un percorso personale,uno strumento che mi serve per entrare in relazione prima con me stessa poi con gli altri e quindi per superare le mie paure.,le risposte spesso mi arrivano dai miei quadri stessi ,ma sempre dopo. Disarmante ? NO,entusiasmante,! perchè continui a credere in qualcosa di indefinibile,ma che ti può far diventare silenzioso,gioioso, che ti fa danzare o comporre la tua sinfonia,che ti assorbe così tanto da far scomparire il tuo ego o i tuoi egotrip anche se solo per poco. oggi la vedo cosi,domani ,non so!!!
LETIZIA
11 years ago
LETIZIA Artist
non passa giorno in cui io non mi ponga questa estenuante, logorroica domanda, ho provato ad approfondire l'argomento ma niente il dubbio amletico mi perseguita. non riesco a definirla ad afferrarla, provo a farla ,ma mentre scrivo queste righe mi sopraggiunge l'idea che forse è proprio questo non sapere l'essenza stessa dell'arte. . Esiste un'arte oggettiva e una soggettiva, entrambe rispettabili,viva il libero arbitrio, del resto la bellezza è negli occhi di chi guarda!(...)
Tanya Bartolini
11 years ago
Io amo creare perchè qualcosa di me mi spinge a farlo,non credo sia necessario sapere esattamente che cos'è questa strana forza,ma la cosa più importante è sapere che non ne farei mai a meno. Cosa sarebbe la vita senza il disegno,e il punto croce? mancherebbe una parte importante in tutti noi,quella che ci rende unici,da spazio al nostro valore emozionale,alla nostra comunicazione,alla nostra fantasia,immaginazione,rendendoci unici...
franco fasano
11 years ago
franco fasano Artist
Nonostante ciò che molti artisti dicono, e cioè che arteggiano solo per se stessi, credo che ogni opera abbia bisogno di un fruitore, per esistere in quanto "inutile" opera d'arte. Questo vale anche per uno scrittore, un poeta. Se l'opera non viene "fruita", la creazione è fine a se stessa, non serve a nulla. Ma, avendo appena detto che l'opera d'arte è inutile come definizione, si apre, caro Gianfranco, un altro dilemma: l'Arte è davvero inutile o è necessaria? riempie solo l'ego dell'artista o svolge anche una funzione? Io una risposta ce l'ho, ma sono di parte...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Forse l'unica è Marta che "vede" anche nell'anientamento di un paesaggio apocalittico la possibilità (Speranza) che ci sarà (Da qualche parte o nel futuro) un fruitore "esterno" che assaporerà le sue opere,aldilà di aver personalmente soddisfatto la propria "pulsione" creativa ...Ora questa "possibilità" mette in luce un altro aspetto che è quello del "fruitore" dell'opera.Senza fruitore l'opera esiste ?E se esiste ugualmente avrà lo stesso "grado " di "intensità"?
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.Da questi ultimi contributi si evince un indiscutibile dato di fatto(tiro un pò le fila della discussione) :si creerà per proprio impulso,come esigenza irriducibile ed aldilà che ci sia una "platea" di fruitori...Direi altresì che ,in percentuale ,gli interventi sono tutti a favore dellla "sana ossessione",esigenza irrefrenabile ad esprimersi (Anche in "cattività":))) l'uomo produrrà opere artistiche-ed anche in una visione post-atomica l'uomo perseguirà a creare:)))
SC. Di Stefania Carroli
11 years ago
Perche' creare..?
La creativita' e' un fuoco pirotecnico...esplode...illumina...stupisce!!
E' un'altalena di emozioni da regalare a noi stessi !!!!!!!!!!!!!
Marta Fiorentini
11 years ago
l'espressione penso vada al di là di ogni evento, spazio e tempo
l'uomo che crea, fosse anche l'ultimo sulla terra continuerà a farlo, senza pensare se sia per lui o per qualche altro sopravvissuto, o per esseri da un altro mondo
in ogni epoca fin dalla preistoria l'uomo ha creato
ha creato anche in situazioni difficili, di guerra e fame (vedi opere in trincea ad esempio oltre ai disegni dell'uomo)
lo farà al di là di tutto
lo farà per il suo bisogno impellente di oggi e per il bisogno che arriva da lontano, da un passato forse rimosso
lo farà per se stesso e lo farà per lasciare testimonianza
e poi come potrebbe mai sapere di essere l'ultimo degli uomini?
franco fasano
11 years ago
franco fasano Artist
Ma la domanda che tu fai è "Perchè creare?" Forse la risposta è proprio lì, in quel gesto del cavernicolo...alcuni di noi sentono la necessità di quel gesto, è un appagamento, un sentirsi artefici di qualcosa che prima di noi non esisteva.
La mia risposta al tuo quesito è semplice e lineare. Creiamo qualcosa di inutile perchè ci serve, per la mente e per il cuore, qualcosa di Bello, o che noi giudichiamo Bello. La Bellezza ci salverà, quindi? chi lo sa, ma intanto noi continuiamo a creare, non si sa mai!...:o)
franco fasano
11 years ago
franco fasano Artist
Dico anch'io la mia.
La parola "Creare" è proprio quella che si adatta meglio ad un'opera artistica. Una cosa giusta che dici è anche il fatto che non serve a nulla, ma su questo ci sarebbe da discutere a lungo. Secondo me ad un uomo è più necessaria l'Arte di molte altre cose, ma forse non se ne rende conto.
D'altra parte l'uomo primitivo, dopo aver ammazzato la bestia, averla mangiata, aver dormito, ecc. cosa ha fatto? si è messo a disegnare sulle pareti di una grotta! non era per fare una mostra, quindi l'ha fatto perchè ne ha sentito la necessità.
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
Eh già è il cruccio di noi "Gemelli", (anche la nostra prerogativa migliore...se analizzata sotto un punto di vista positivo), ma non possiamo cavarcela così, Marco. Dobbiamo rispondergli in maniera più convincente a Ferll.
E allora, mettiamola così: sul creare in maniera istintiva senza domande e/o obiettivi preconcetti, siamo in pieno accordo. è come respirare. Trattieni il fiato, e ciao... Però, per quanto riguarda la fruizione futura post-apocalittica, la faccenda si fa più intricata. Mi piacerebbe pensare che io (o chi avrà la fortuna di sopravvivere alla catastrofe) non sia l'unico scemo rimasto a rimediare gli scarti e inventarsi qualcosa (come tirare fuori la soluzione dal nulla!) per non soccombere all'annullamento. Magari, ci si salva in due. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Ora, però, caro Marco, non volermene, mi farebbe molto piacere averti come mio compagno di avventure-sventure, ma una donna, in consistenza, potrebbe essere un'alternativa migliore: potrei ingegnarmi a ri-creare la popolazione - oddio non so quanto la mia prole potrà essere orgogliosa di avermi come padre generatore; mi sa che mi malediranno nei secoli a venire... -. Una ri-creazione all'adamo-ed-eva maniera. Così mi creerei da solo il fruitore della mia Arte, che, paradossalmente, sarà lui stesso frutto della mia Arte. Manie di grandezza e compiacimento divino?! No.... un lieve delirio di onnipotenza divina, circoscritta nei toni onirici che sta assumendo questo pour-parler tra noi. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Scusate, ma il Grande Capo, lassù, non ha fatto la stessa cosa quando si è "dato" al meglio nell'Atto della Creazione?! In primis, l'ha fatto per se stesso (e ora i cattolici mi linciano. Sono credente, se può servire a mia discolpa!). Poi per aumentare la compiacenza (come dargli torto... le divinità greche insegnano. Anche se loro sono venute allo scoperto successivamente - ma non sindachiamo sui tempi.... non adesso che stiamo ipotizzando in pieno delirio un chimerico futuro post-fine-del-mondo!!!), si è creato a-sua-immagine-e-somiglianza l'uomo; come la sua più alta creazione di ciò che sarebbe potuto essere la perfezione assoluta. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Si è creato un fruitore, che si servisse del creato e che ne elogiasse l'operato. Non contento ha creato la donna... e da lì tutta la stirpe infinita... 
Quindi, se l'ha fatto Lui, chi vieta che io (o chi, ripeto, si salverà al posto mio. Egoisticamente spero io... ^_^) non possa fare lo stesso?!
Ti convince Ferll?! O credi che abbia aggirato furbescamente la domanda per trarmene d'impiccio?! (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Onestamente, mi sa che Marco ha ragione... Posso appellarmi a qualsiasi inventiva creativa (si vede che mia piace Creare!) Creiamo - gioco di parole permettendo -fino a crearci un alibi che dia meritata riconoscenza al nostro esistere. Poi quel che succede dopo si vedrà. Resterà della creazione fine a se stessa? Intanto, ci teniamo impegnati! Hai visto mai che all'improvviso salti fuori un alieno simpatico che venga a farci compagnia. E potrebbe essere lui stesso il fruitore desiderato. No?!
giulio micheletti
11 years ago
Rimane sempre valido il concetto della comunicazione,quando si crea si comunica con se stessi,si raccontano le gioie,i dolori emozioni e tanto altro,si rivede il passato,il presente e si aggiusta il futuro.
Creare è vita e dalla vita nasce la vita.
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Se ora spostassi l'asse della domanda (Che comunque rimane il quesito base) vi ponessi la questione con un leggero ribaltamento, frutto del grado di potenziale contributo personale dato da tutti voi fino a questo momento :l'opera ,anche nel caso sottocitato di una apocalittica fine del mondo,"vivrebbe" ovviamente come espressione individuale, ma perderebbe quello della "comunicazione " (In realtà ci si chiederebbe: e gli altri dove sono ?:)))Chi fruirebbe dell'opera fra rovine e desolazione assoluta?) L'opera che produrrete in questo caso (post-apocalittico) varrà come espressione individuale ma perderebbe quello socio/comunicativo...Quale è la priorità per voi ?L'io (Ego/epressione) o gli altri (Comunicazione/sociale)?
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Se per Alice il creare è la vera condensazione" del pensiero fatto opera per poi essere espresso agli altri,"alterità" rispetto all'uniformità del mondo che la circonda,per Giulio è comunicazione in quanto espressione individuale.Erin vivrebbe la sua "ossessione" anche in tempi post-apocalittici trovando sempre l'impulso al "fare". Per Alfio la questione fondamentale è nel grado di egocità dell'artista:nella sua "opposisizione al "mistero" , ambisce all'immortalità:creare significa dare "ordine" al caos.Per Marta "l'ossessione "ha la stessa valenza di Ein :è pressochè pulsione insopprimibile anche in una sorta di fine-del -mondo fra città diroccate,radiazioni e desolazione si armerebbe di macchina fotografica per produrre immagini...
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
Ci ho pensato spesso (mi riferisco all'eventualità della catastrofe imminente e del preoccuparsi di recuperare e portare con sé - chissà dove, poi?!? considerando l'ipotesi più catastrofica... ossia la fine del mondo intesa come distruzione assoluta - "gli attrezzi del mestiere"). Ci penso spesso. E il primo pensiero (pronto a essere contraddetto) è recuperare tutti i miei quadri (finiti e non) caricarmeli in spalla (pressoché impossibile tutti insieme contemporaneamente) riempirmi le tasche (mutande comprese!!!) con tutte le mie matite colorate, carboncini, e attrezzi vari, e (se nel frattempo sono rimasto ancora in vita, e non morto schiacciato da qualche solaio) scappare via alla ricerca di una via di salvezza per me e per i miei "figli".(...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...)Da padre coscienzioso (e forse anche un pò egoista: perché come tutti i genitori preferirei morire per primo, piuttosto che vedermi morire, tra le braccia, un figlio e non poter far nulla per impedirlo... e senza pensare che forse mio figlio vorrebbe si realizzasse lo stesso desiderio - e lì la vedo dura mettersi a discutere su chi sia giusto debba morire per primo mentre ci casca addosso il mondo - almenoché mio figlio, non sia avidamente ingrato e che le escogiti tutte per farmi fuori e fregarsi tutta l'eredità... che, se fosse oggi la fine-del-mondo, sarebbe - è - praticamente nulla... e il mio-figlio-ingrato, ahilui cascherebbe male!), comunque, farei di tutto per trarli in salvo (i miei "figli").(...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) A costo di rimetterci la vita! Sì, forse è ostinazione. Attaccamento ostinato materiale a qualcosa che, intendendola in termini di spiritualità e di vita al di là della morte in una sorta di paradiso-spazio-temporale, non avrebbe, lì, in quella realtà, alcuna valenza. Sarà... ma se dovessi sopravvivere (intanto sopravvivo al mio perenne pessimismo ostinandomi con un impositivo-masochistico ottimismo) vorrei avere con me tutta la "mia arte" e tutti gli attrezzi per generarne dell'altra. Per ripartire da lì con le cose più care che ho, e che di certo non mi tradiranno mai (lo spero!!!).(...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Non separatemi dai miei "figli"! Mi togliereste la vita! E poi... come si fa a vivere senza creare arte?! Non si vive! Se per un caso assurdo (ma possibile) dovessero amputarmi le mani, userei i piedi per dipingere; mi amputano anche i piedi?! uso la bocca; una paresi facciale irreversibile: mi invento un modo per continuare a dipingere... CREARE! (scurrilità a parte, userei anche il culo per dipingere se dovesse servire!!! e non entro in particolari scabrosi.... lascio spazio all'immaginazione. Anche in quel caso fareste della Creazione!!!).
Chiamatela ostinazione. Ma è una bella ostinazione!!! E non né voglio fare a meno! Non né posso fare a meno!!!
Alice Bernardi
11 years ago
per me il creare è significato di comunicazione e condivisione, che va al di là di qualunque estetica. in un mondo dove ormai c'è già tutto, trovo interessante come ognuno riesca a creare il proprio pensiero... quello rappresenta la novità, la creazione. il creare è movimento, è vita in ogni sua sfaccettatura... è importante per i rapporti umani come lo è per la persona che crea perchè può soddisfare un proprio bisogno personale ed esprimersi.
alfio catania
11 years ago
alfio catania Artist
Si crea forse perchè siamo scimmie di Dio, si crea perchè non sappiamo chi siamo ne dove andiamo... il creare è un produrre dal nulla; dare origine e vita e di conseguenza a morte...l'artista diventa flessibile al grande mistero con il suo ego e la sua ribellione contro il visibile e l'invisibile. Ogni creatore nutre il suo ego, amafar sorgere, provocare, causare, essere compreso e nutrito. Ambisce all'immmortalità come ogni creatore, come fa l'uomo procreando. Si crea non solo per amore,amore di se stessi, si crea per dare un ordine a ciò che non può avere ordine in un mondo che se non fosse così complicato non ambiremo a perderci.
io la vedo così.
Marta Fiorentini
11 years ago
forse dovremmo tutti fare una ricerca al riguardo
tornando nel personale ho cercato di immaginare una catastrofe, e se è vero che probabilmente nn potrei caricare la reflex è anche vero che probabilmente mi rifornirei di usa e getta
ed è anche vero che probabilmente uscirebbero dal cassetto carta pennelli e acquerelli
ho chiesto a mio marito che farebbe... con ogni probabilità nn si porterebbe il basso elettrico, ma la chitarra si
ripensandoci... si... forse in un certo senso è un bisogno e desiderio tra quelli primari
questa frase nn è da demonizzare e neppure da sottovalutare
offre spunti alla nostra immaginazione e ricerca
Marta Fiorentini
11 years ago
ho pensato alla frase dell'arte come...se ne potrebbe fare a meno...
forse è vero nel senso che sopravvivere in temi difficili viene prima di dipingere o fotografare...
pensando a una catastrofe il primo pensiero sicuramente sarebbe fuggire e trovare cibo e riparo
però ho un forte dubbio ripensando nn solo ai momenti difficili nella vita di una persona, quelli personali,
momenti in cui spesso ci si dedica di più al creare, momenti emozioni che spesso danno alla persona il desiderio di imprimere in un qualche modo il proprio malessere
ripenso anche ai periodi difficili collettivi, vedi ad esempio guerre...
eppure il creare c'è sempre stato, esistono "opere di artisti-soldati in trincea"
acquerelli notevoli vi assicuro
giulio micheletti
11 years ago
Io penso che l'uomo ha un gran bisogno di comunicare c'è chi parla,chi scrive chi dipinge chi balla ,chi suona ecc..fin dai tempi primitivi si è scritto il proprio pensiero e si è cercato di renderlo noto al prossimo.
Nel mio caso creare non è un esposizione di bravura,ma anzi di grande umiltà che cerco di descriverla nei miei lavori,non sono mai andato incontro a sogni di gloria intanto so che è quasi impossibile,ma creo per me per dar sfogo ai miei sentimenti e cercare qualcuno che capisca i miei messaggi.
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Ora vorrei essere come uno spugna che "assorba" i personali contributi degli intervenuti(E vi ringrazio infinitamente tutti)....Mi piace l'idea di essere un pò un supervisore in questo caso , è un pò come per capire meglio cosa ci fà muovere....Ed è interessante secondo me anche come,a livello verbale,col linguaggio,riassumiamo un vero e proprio atto esperenziale,come lo facciamo nostro e lo esponiamo agli "altri".Ci sono "approcci " differenti,diversificati.Mi interessa quello che facciamo col linguaggio su questa "questione".C'è chi riassume tutto in poche righe,un credo,una sensibilità...c'è chi utilizza la metafora,l'anedottica...Chi espande generosamente ,le derive d'approdo si fanno multiple....Etc,etc
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.........Voglio adesso chiarire la frase ":::Se ne potrebbe fare anche a meno":))) Che estratta dal contesto capisco che possa creare qualche malinteso:)))....Penso all'esempio di Marco che mi è sembrata visivamente e concettualmente calzante:se fossi a pancia vuota,senza un tetto etc,non credo che la prima cosa che mi viene in mente sia.":::A però,adesso prendo tela e pennelli e dipingo:.."Tutto qui:questo per dire che ci sono dei bisogni vitali che hanno certamente la precedenza...Ed è certo che poi (Avendo un tetto sulla testa e la pancia piena:))) posso "distendermi" e creare.Ed è sacrosanto è che per certi artisti che vivono una vera e propria "ossessione" la scala dei valori muti e certe aspetti passino in primo piano ed altri (Ritenuti fondanti) passino in secondo....
GIULIART
11 years ago
GIULIART Artist
è UN IMPETO FURIOSO CHE MI PERSEGUITA ,
che non mi lascia ne di giorno ne di notte ,
nello stesso tempo è la mia compagnia , di anima solitaria qual sono ,
che allena il mio cervello a pensare ,
a qualcosa sempre di diverso , idee nuove per sorriderne ,
possibilmente per divertire ....
forse anche il mio passatempo che sarebbe fortemente divertente
se fosse il mio unico lavoro !! MAGARI !!
con affetto GiuliArt
GIULIART
11 years ago
GIULIART Artist
<<... se nè potrebbe benissimo fare a meno ...>>
questa frase che mi ha fatto rabbrividire ,
perchè la sento impossibile !!!!!!
assolutamente NO !!!!!!!
anche se io volessi farne a meno , non riuscirei ,
... ho provato a frenarmi , con tutte le cose che ho da fare ,
tuttavia mi è risultato improponibile !!
... senza sfogare la creatività mi sento imbavagliata e
incatenata , piuttosto rubo le ore al mio sonno perenne ,
ma DEVO fare arte , devo creare ogni giorno , ...
nei cassetti ho fogli di ogni tipo , con titoli e schizzi
per quando avrò tempo , non smetto mai di pensare all'arte
e' un pensiero costante , involontario , come il battito del mio cuore :))
TIZIANA FRANZIN
11 years ago
CIAO GIANCARLO,BELLA QUESTA TUA IDEA.
IL CREARE ,SECONDO ME, NON E' SOLO PASSIONE O DOTE INNATA,
BENSI'UNA VOGLIA DI RAPPORTARSI E PROPORSI AGLI ALTRI.
A ME PIACE METTERMI ALLA PROVA ,RISPONDERMI A DELLE DOMANDE ,REALIZZANDOLE.
NON E' VOLER PRIMEGGIARE,BENSI'VOGLIA DI CONFRONTO E DI IMPARARE .
CHI CREA HA BISOGNO DI MOVIMENTO,DI STIMOLI ,DI VITA........
PER QUESTO , PIU' SI E' PRESI DALLA VITA E DAI SUOI PROBLEMI , PIU' SI HA BISOGNO DI LAVORARE PER SE STESSI........E CREARE .
IL PARERE DEGLI ALTRI E' IMPORTANTE ,MA NON DEFINITIVO.
IO SONO FELICE QUANDO IL LAVORO CHE HO REALIZZATO E' CIO' CHE IO VEDEVO E VEDO.
MA NON E' SEMPLICE ..............PER OGNUNO DI NOI E' DIVERSO .
AUGURI PER IL TUO BLOG
A PRESTO
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Opppsss...Il "2" di sopra non c'entra nulla:))...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
"...Diventa vita nel momento in cui me la salva" :davvero significativo-creare come ragione d'essere,anzi come "finalità" costituitiva,esistenziale,"allucinare2 finalmente isensi per far apparire l'epifania della visione....
Marta Fiorentini
11 years ago
vedo gli oggetti che simboleggiano la sua vita
l'immagine va immediatamente agli occhi e li riempie
sono in casa, sola, appena uscita dalla doccia
ricordi di solitudini passate mi assalgono
immediatamente la reflex posizionata sul cavalletto ferma immagini di come mi sento
semplicemente dò immagine a ciò che già è dentro e parte di me
ora e da sempre, forse nascosto dietro la dura scorza degli anni e della vita
click e sto bene
click ed ho esorcizzato
Marta Fiorentini
11 years ago
mi trovo in un negozio vintage e la commessa (mia nipote) mi fa vedere la raccolta nn in vendita
vedo manichini vecchissimi e abiti che immediatamente mi mandano al cuore e al cervello l'immagine... nn sono un manichino
un tavolo da lavoro con vari scomparti
immediatamente mi infilo in uno e ci sto
immaginando la donna, la bambina nello scomparto accanto (la bambina dentro di lei)
vedo il filo della vita che le unisce
Marta Fiorentini
11 years ago
ciao a tutti
creare (arte e non) è fondamentale, creare arte ma anche creare qualcosa che nn rimane nel tempo, una signora che fa l'uncinetto o una torta, un vecchio che si diletta a far pentolini di rame, un ragazzo che intaglia bastoncini trovati in spiaggia, oltre a dipingere fotografare fare sculture ecc
creazione espressione
creare è indispensabile e diventa vita nel momento in cui me la salva
creare nell'attimo in cui l'occhio e la mente vedono all'improvviso l'immagine
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Quel tuo "Nessuno" è assolutamente carico e complesso .Ed i tuoi "Qualcuno" intorno sono ombre,siluette di cartone....
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
MI PIACE TUTTO QUESTO MOVIMENTO ESPOSITIVO.

è così per tutti. Creare per andare oltre. Evadere. Per lasciare un segno. Una propria impronta, riconoscibile o meno. Per comunicare, semplicemente. Per sopravvivere e vivere.

Il protrarsi all'infinito (credo che sia questa la disperata ambizione dell'uomo all'abusato concetto di eternità). Estendere nel tempo con la creazione la nostra anima, il nostro contributo (la nostra sferzata, come l'hai chiamata tu, Ferll). (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Alimentare il mondo (inteso come comunità di persone che lo abitano) con le nostre creazioni ( indipendentemente che siano artistiche o meno. E comunque, anche qui... molte creazioni si potrebbero anche risparmiare... ma entriamo in altri discorsi, e non bastano gli 800 caratteri di Celeste per messaggi per approfondire meglio... e rischio di impallarti il blog con il mio tanto prolisso scrivere...). Mettiamola così: la creazione, nostra, è la benzina che fa ruotare il mondo. Il continuo creare non porrà mai la parola Fine. OK?!

(Ammesso che scampiamo al caro-benzina. Ma questa è un'altra storia. No?!)
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...E con Fabio passiamo alla fase relativa al "linguaggio": in essenza chi crea ha una sorta di menù "innato geneticamente da cui attingereper uso di metafora,simbolo,imperbole etc...Chi crea ha in sostanza la padronanza sensibile di un linguaggio...
Fabio Cappellini
11 years ago
Fabio Cappellini Artist, Photographer, Journalist
Adesso sto preparando un libro d'artista, in 5 copie, la cosa e' stimolante, poiche' contiene ogni forma d'arte a cui ho cercato di approcciarmi, ed il senso che voglio trasmettere è quello della mia particolare visione della condizione emotiva nella nostra contemporaneità, all'interno di una società come la nostra che si trova ad un punto di svolta...
Fabio Cappellini
11 years ago
Fabio Cappellini Artist, Photographer, Journalist
Nel mio caso mi sbatto completamente le palle, di avere uno stile riconoscibile, che possa in qualche modo rendermi riconoscibile: limiterebbe troppo la mia libertà espressiva.
Preferisco adattare i miei metodi al concetto, o semplicemente farmi trasportare dall'emozione.
In questo modo fotografo meglio me stesso, un essere mai fermo, mai pago, assetato di conoscenza e di sperimentazione.
I risultati non mi lasciano mai pienamente soddisfatto, e questo è il vero motore che mi spinge ad andare avanti in questo gioco basato sulla comunicazione...
Fabio Cappellini
11 years ago
Fabio Cappellini Artist, Photographer, Journalist
Io Scrivo, fotografo e dipingo, faccio terracotta, cerco di sintetizzare insomma, nella forma piu' adatta il mio sentire, per trasmetterlo.
Il fatto che i miei due medium privilegiati siano scrittura e fotografia, non mi impedisce di applicare ad altre forme di linguaggio artistico questa esigenza.
I risultati sono logicamente molto diversi.
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...Marco quà tocchi il "nocciolo sensibile":il tuo rapporto col creare è nato da una "opposizione/rifiuto" di tipo esistenziale/psicologico (Il lutto) .E mi dai anche te l'idea di una relazione stretta fra arte e comunicazione....L'irrefrenabile "bisogno " di comunicare uno status e l'artista come "guru" che,attivamente,"parla" al "teatro " dell'umanità....
Fabio Cappellini
11 years ago
Fabio Cappellini Artist, Photographer, Journalist
Secondo me il tutto è relativo alla sintesi comunicativa: un concetto se si è dotati di quella particolare sensibilità, può facilmente essere veicolato da simboli o metafore contenuti in un ambito ristretto come quello di un opera d'arte.
Fabio Cappellini
11 years ago
Fabio Cappellini Artist, Photographer, Journalist
Nel nostro caso, o almeno nel mio, lo stimolo creativo è innato e poliedrico.
Nel mio lavoro ordinario, ogni giorno porto o tento di portare questa spinta all'innovazione attraverso il mio filtro, spesso accolta, altre volte no.
Il modo di sintetizzare le proprie esperienze in termini pratici o metaforici è una delle questio relative all'intelligenza umana, che ci si pone da secoli.
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
"disperato bisogno di comunicare il suo "esserci al mondo",essendo un "rivoluzionaro" e che quindi questo abito gli stà stretto:)))(In senso non politico intendiamo-l'accezzione del termine e puramente valutatia:psicologica/sociale),un oppositore delle" leggi (Naturali,sociali etc) dà la sua artigliata sulla zolla di terra perchè non vuole "andersene" e vuole lasciare assolutamente un "segno" (Appunto l'artigliata).Non vuole una "Fine":)).....
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
.......Se ho capito bene Ein il tuo rapporto con il creare e dato da una "consonanza" di deriva anch'essa spirituale:in fondo è come dire che Dio ha "creato" in quella fatidica settimana ed ha dato anche a noi(...) la possibilità di farlo in futuro (Come fosse una lontana eco di quella immane "fatica").C'è, in sostanza ,un altra idea( e questa non ha a che fare con la "spiritualità", bensì col limite dell'umana vita-che ha un inizio ed una fine).L'artista ha un
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
Già il fatto che qualcuno si ponga nella condizione di esaminare il concetto di creazione, di per sé sta già, lui stesso, facendo della creazione.

Innanzitutto ti ringrazio per aver posto questa domanda mi auguro che in molti dicano la propria.... anche perché la CREAZIONE è il nostro mantra motivatore per SALVARCI dall'obsolescenza semantica e visiva che ci affossa un po' tutti nella baraonda insiemistica di inutilità, e noie totali. E, dimmi tu, come poterne fare a meno?! Poi se c’è chi aspira al suicidio…

…Passo a risponderti. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Tu pensa cosa sarebbe l'esistenza di ognuno di noi se, svegliandoci una mattina, decidessimo - contro noi stessi - di spegnere completamente il cervello (come se stessimo continuando a dormire, e a lasciar agire il tutto in maniera inconscia) e ci prendessimo il corso degli eventi così come arrivino senza dire "a"; (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) senza porci domande, dubbi, quesiti, proposizioni, movimenti-spasmi-ricezioni vitali. Assorbendo tutto, quasi di riflesso, e lasciandoci "manipolare" come se fossimo forme inanimate prive di anima. Burattini gestiti dal Grande Burattinaio!!! Saremo tanti automi dipendenti di un sistema oltre che sta al di sopra di noi, e da cui ci lasciamo fare qualsiasi cosa... perché tanto sarebbe inutile porsi in condizioni diverse. Sarebbe l'inizio della famigerata apocalisse che tutti temono (e che pochi fanno in modo di posticipare nel tempo il suo minaccioso avvicendarsi). (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Perché creare? O meglio, la domanda è: esiste ancora qualcosa che non è stato creato e che potrei creare io? Perché siamo così pigri e de-motivati che non riusciamo a trovare il minimo appiglio di andare oltre la classica routine. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Abbiamo già tutto. Che cosa ci manca. Viviamo e respiriamo, ed è già tanto. Ci sta bene così, “finché la barca va… lasciala andare". Ci fa comodo (e a quel punto io dico: perché te ne lamenti, allora?); restarcene nell'oblio totale perché poco sicuri, anzi no, forse è vero il contrario, siamo così sicuri di noi stessi, a presunzione, che nessuno possa apprezzare realmente, come meritiamo, la nostra creatività, che non ci sforziamo nemmeno di proporla. Ce la teniamo per noi (chissà per farcene che cosa?!?!). "Perché devo farlo? Chi vuoi che possa capire mai la mia creatività?" Ma proponila!!! Come fai a esserne così sicuro che nessuno attecchisca?! Male che vada ti snobbano. Ma almeno ci hai provato. Ti sei mosso. Hai dimostrato di essere vivo. Creativo. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Di aver dimostrato di essere in grado di elaborare un pensiero e di esporlo. Triste realtà, ma a volte non ci sforziamo nemmeno di creare un pensiero ed esporlo (tipo come rispondere a un blog del genere. Entriamo per caso, facciamo finta di leggerlo, se le righe sono una ventina quanto meno facciamo lo sforzo di prestargli il minimo dell'attenzione; arriviamo alla fine.... leggiamo la domanda, e........ passiamo oltre. E una risposta? Che ne pensi? Non ti tocca minimamente quello che ho scritto?!).

Figuriamoci se poi ci preoccupiamo di mostrare della creatività. A un certo punto è come se vivessimo una sorta di condizione di superiorità. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Se avesse dei vantaggi (ancora non ho capito quali, e se ne esistono, che qualcuno ce li faccia sapere..... ne approfittiamo, stai a vedere che possa anche valerne la pena) potrei anche fare lo sforzo di accettarla un'aberrante condizione del genere. Ma diciamocelo francamente che senso ha sperare in un futuro migliore e limitarsi a subirne gli eventi e non porsi nemmeno nella condizione di CREARSI un cambiamento: non entro in merito a questioni politiche, anche se sembrerebbe mirare a ciò. Intendo il cambiamento del nostro modo di vivere e rapportarci, in generale, e che non sta per rivoluzione bellicosa all'ultimo sangue, tutt'altro, sta appunto nell'ingegnarsi a proporre, creare, appunto, qualcosa di nuovo. Di stimolante. Di propositivo. Che ci rapporti tutti in un confronto. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Ci resta solo la creatività, preoccupiamoci a farla, e non a come verrà recepita, se verrà recepita, e/o se ne valga la pena dello sforzo. Il Grande Capo, lassù, quando ha creato il mondo non si è mica posto il problema di come le varie creature, uomo compreso, avesse reagito di fronte al suo FARE. Lo ha fatto e basta. (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Certo, ma questa è un’altra storia, se avesse saputo come gli abbiamo restituito il favore, in quella settimana avrebbe dormito in panciolle!!! O forse lo sapeva, a lo stesso non si è esentato dal CREARE. Lasciandosi guidare dall’istinto di voler fare qualcosa di buono, di nuovo, di diverso dal solito nero…
Non ci resta altro: tutto quello che viene creato, può anche essere distrutto, ma almeno ha segnato il cambiamento. Un’impronta che resta indelebile. E che se ne dica, nessuno mi convincerà mai del contrario. Più si è attivi e più c’è speranza! (...)
Erin Polla
11 years ago
Erin Polla Artist
(...) Io ho il problema contrario: a volte creo troppo, e vorrei sapere come contenere la mia esuberante creatività (non mi basta il tempo per metterla in atto tutta... spero almeno mi basti una vita!)

Non è che c’è qualcuno che ne vuole un po’ (il giusto, in esubero... senza allargarsi) ......così equipariamo gli scompensi?! ^_^ eheheheheheh
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...nell'attesa di altri interventi un pò di musica:))) ....it.bing.com/videos/search?q=you+tube+james+taylor+quartet&view=detail&mid=5292DE0C29D86D23B8D
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
...........Quindi per te Paolo ha a che vedere con una sorta di "trascendenza":lo spirito del "soggetto operante" si incarna in ciò che crea, nei suoi prodotti artistici :in sintesi una umanità che sente il bisogno di "esprimersi" e non può farne a meno .Interessante...
Gianfranco ferlazzo
11 years ago
Hahahahaha:))...Bè te ne vai così:)))???...
GIULIART
11 years ago
GIULIART Artist
like so much you blog !!
see you soon ;)

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