Androgyny and dressing up as a show of reality
03 February 2012
Since the beginning of the 20th century to date, photography has defined the androgynous as a true icon, portraying the combination man/woman as an assertion of multiple identities, as well as using the transgressive figure of the androgyne archetype to undermine and subvert accepted rules.

"Photography as a staging of a world that goes beyond the everyday, artists who put a camera in front of an androgynous mask, hidden or ambiguous features already revealed through the body."

Artists display their "territory" in a made-up and transformed theater, in which their skin becomes soul, and play model with costumes and wigs. The play of "shots" becomes a form of protest which attempts to go beyond itself.

Many artists and performers have been there, from Marcel Duchamp to Urs Lüthi, Cindy Sherman, Matthew Barney, and Claude Cahun.

DO YOU THINK THAT ANDROGYNOUS DISGUISE IS STILL ALIVE OR IS IT FADING? WHICH ARTISTS ARE WORKING IN THIS WAY?

(References: I'll be your mirror-Fabiola Naldi;
The androgyne as a 20th century icon to date - Benedetta Spagnuolo).
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Comments 19

Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
Caro David Grazie del tuo parere. La questione che hai messo a fuoco apre una parentesi molto lunga. Riassumo dicendo che purtroppo è vero c'è chi fa del travestimento una questione di business senza pensare a questioni molto più delicate riferite alla sessualità. Nell'arte per fortuna c'è chi utilizza il travestimento come forma di espressione multiforme per raccontare di sè, senza per forza cadere in un contesto sessuale.
Questo perchè l'arte contemporanea sta imparando ad essere più Eclettica senza fermarsi ad una sola "Definizione."
Grazie David
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
[.]Essi erano dunque temibili in virtù del loro vigore e della loro forza, e grande era il loro orgoglio. Ora, se se la presero con gli dei, a quel che Omero dice di Efialte e di Oto, e tentarono la scalata del cielo è affare loro, in quanto avevano l’intenzione di combattere gli dei”
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
[..[Per quanto riguarda la loro andatura, essa si sviluppava in linea retta nella direzione desiderata; e quando si mettevano a correre, rapidamente tale corsa rassomigliava a quella di coloro che fanno la ruota rovesciandosi, cioè gettandosi all’indietro e rimettendosi in equilibrio sulle gambe con un movimento circolare: essi avanzavano rapidamente facendo la ruota come se si appoggiassero sugli otto arti che possedevano. Orbene, se i generi (degli esseri umani) erano tre e così costituiti è per questa ragione che all’inizio il genere maschile traeva origine dal sole, il femminile dalla terra, e quello che partecipava delle due nature dalla luna; e giustamente, se essi mostravano una forma circolare, sia nella loro struttura, sia nell’ andatura, era perché rassomigliavano ai loro congiunti.[..]
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
[..[Inoltre la forma di ciascuno di questi esseri costituiva un insieme con dorso rotondo e fianchi circolari; essi avevano quattro braccia, e gambe in numero pari alle braccia; avevano anche, su un collo cilindrico, due visi, perfettamente simili tra loro, mentre la testa per questi due volti, opposti l’uno all’altro, era unica; avevano poi quattro orecchie e due organi sessuali e tutto il resto era come lo si può raffigurare a partire da questo ragguaglio.[..]
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
Ciao Elettra hai ragione non dimentichiamoci dell'origine dell'androgino. A proposito eco un tratto dal simposio che ne determina la storia:
_________________
“Una volta, in effetti, la nostra natura non era la stessa di oggi, ma un’ altra. In origine c’eran tre generi d’esseri umani, non due, come adesso: il maschio e la femmina. Ma ne esisteva anche un terzo, che partecipava degli altri due, il cui nome sopravvive, anche se esso è scomparso oggidì. In effetti esisteva allora un genere distinto, che di fatto come di nome aveva la stessa natura degli altri due; ora, di questo genere non sussiste che il nome ritenuto infamante...[...]
Elettra  Crispi
12 years ago
Desidero porre l’attenzione dell’androgino anche come figura importantissima della mitologia greca. Unico essere umano talmente forte da poter raggiungere l’Olimpo, Zeus, gli dei.
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
Nella 1a Foto vediamo Urs Luthi:
“Il risultato di questa mia indagine è il ritratto.
Un ritratto cha ha una sua propria esistenza e che vive fuori al di fuori di me, appena si spengono i riflettori.
Chiunque lo osservi lo paragona alla sua propria esistenza, fino a modificarsi, sdoppiarsi”
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
Ciao Dario!
Anche io osservando il presente mi accorgo di una certa ostentazione del concetto di "travestimento", ma l'esagerazione che sostituisce il coraggio si vede ormai e da sempre in tutti i campi del mondo e non solo quello dell'androginia e del mascheramento sessuale.
Molti non conoscono le proprie doti, e l'unico modo per mostrarsi è proprio "nascondersi" a se stessi e al mondo.
Per molti invece il mascherarsi è "moltiplicare" il proprio io in miriadi "ALTRI DA Sè".
Grazie del tuo pensiero Dario.
B.
Dario Di Franco
12 years ago
Prima l'androginia era il modo per manifestare in maniera coraggiosa il proprio modo di essere in determinato contesto sociale. Oggi ho la sensazione che sia diventata un fenomeno per mascherare la propia identità meno autoritevole!
Uomini travestiti da donne o donne travestite da uonimi sono stati sostituiti da uomini finti travestiti da uomini veri e donne rifatte travestite da donne originali (e non solo nel corpo)! L'arte, lo spettacolo, il cinema, la musica sono pieni di personaggi che cercano in ogni modo di mettersi in mostra con doti "diverse" solo perchè non ne hanno di proprie. Temo che l'androginia si sia svalutata in elemento di spettacolo e non più quale manifesto di coraggio o modo di essere personale!
Benedetta Spagnuolo | Critic - Art Curator
12 years ago
Ilaria grazie di aver fatto quel nome in campo musicale!
Ritornando all'arte visiva nella 2a foto ritroviamo Claude Cahun.Ecco cosa disse:
“Sotto questa maschera un volto. Non finirò mai di sollevare tutti questi volti”
Ecco ancora come definì l'ARTE E LA VITA:
"l’arte, la vita: si equivalgono. Fanno a gara a chi sarà più lontano dal sogno – e anche dall’incubo. Ammetto che esistano degli stupidi sui quali ciò fa molto effetto. A me no, mi lascia fredda."
C.C.

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