"Da Romolo e Remo a Giulio Cesare" afferma Matteo Vanzan "da Leonardo da Vinci a Michelangelo, da Giuseppe Verdi a Elvis Presley fino a tutti coloro che hanno, con la loro immagine, creato storie e vicende umane, il Mito rappresenta, inevitabilmente il nostro immaginario collettivo.
Prima era l'iconografia religiosa cristiana o pagana che, prima con statue o bassorilievi e poi con la pittura, aveva il compito di immortalare quei personaggi che avevano dato un impulso sia alla storia che al processo di sviluppo dell'umanità.
Negli anni Sessanta, la volontà collettiva di tornare a nuova vita, dimenticando i negativi fasti delle Guerra Mondiali, accompagnata dal boom economico, ha fatto sì che l'intera umanità iniziasse a guardare positivamente al futuro.
Erano gli anni in cui non venivano ritratti i personaggi religiosi o storici, ma il cinema, la letteratura, la musica, il teatro iniziavano una nuova vita; si affermavano le prima stelle del cinema (Elvis Presley, Marylin Monroe), le prime grandi band mondiali (Beatles, Rolling stones), i grandi brand (Campbell, Coca cola) che tuttora consumiamo permettendo all'arte di trovare nuovi miti da celebrare.
La Pop Art di impose all'attenzione del mondo per l'energica scossa che diede a tutti i parametri predenti alla pittura, usando tutto ciò che la comunicazione di massa privilegiava.
Lo stile Pop è euforico, il suo linguaggio semplice ed immediato, accessibile, colorato, dirompente, amato, comprensibile e definitivo, è per sua natura una realtà che viene consumata all'istante, grazie anche alla sua inesauribile fonte d'ispirazione.
I miti, infatti, sono e saranno sempre attuali, sempre presenti tutto intorno a noi, basti pensare ai giorni nostri, a Valentino Rossi o Francesco Totti.
L'arte, con essi, si è completamente rinnovata ed evoluta, trovando prima nella Neo Pop Art (Enrico Manera, Marco Lodola, ecc) e poi negli artisti digitali come Carotti, Panichi, Luzi, Rossi, Leccese, nuovi interpreti e nuove tecniche espressive.
Nata negli anni Novanta, la Neo Pop Art presenta rimandi culturali diversificati: dal graffitismo urbano al mondo dell'underground, dell'uso di materiali diversi come plastiche, resine ecc. al mondo dei manga giapponesi, dell'urbana art al web design, fino a mescolarsi con riferimenti letterari o concettuali.
Diversa invece la provenienza dell'Arte Digitale, nella quale la fotografia è il pretesto che l'artista usa per iniziare un percorso intriso della pittura digitale.
Adobe Photoshop ed i principali programmi di elaborazione grafica 3D oggi sono i mezzi tramie i quali le nuove generazioni si confrontano e rielaborano idee e progetti.
Filtri ed effetti digitali, fusioni e trasparenze rappresentano i nuovi termini da utilizzare per moderni pittori che, al posto dei colori utilizzano i pantoni, al posto della tavolozza la barra degli strumenti di un programma, sostituendo il pennello usuale con quello di Photoshop.
"In pratica l'artista è tornato a comporre l'immagine come se stesse dipingendo un quadro: la pittura viene citata, riletta e assimilata alla fotografia dando origine a un sincretismo che cela dentro di sè altre regole, altre categorie, altre dinamiche"
Alberto Zanchetta
Date:
dal 04 al 23 luglio 2009 Palazzina Azzurra, San Benedetto del Tronto
dal 26 luglio al 23 agosto 2009 Palazzo Callas, Sirmione
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