Esso è anche luogo di delizie, scenario simbolico dell’incontro: il tema reca in sé esplicite allusioni al primo giardino, quello dell’Eden, luogo dell’alleanza fra Dio e le sue creature.
E’ di quel giardino, di quella felicità perduta per sempre che qui si racconta la nostalgia.
"Per l’autrice il soggetto scelto è indicativo del bisogno della mente di trovare in se stessa il proprio centro; il giardino rappresenta per lei un’ispirazione, quasi che l’esperienza fatta nei viaggi e nel mondo serva unicamente a capire le proprie origini, a vedere il lirismo e l’essenziale bellezza della vita comune e domestica. All’interno del giardino, di cui sottolinea l’importante aspetto meditativo, percepisce l’immensità e la coerenza del creato e riconosce di farne parte. Evitando di ritrarre esplicite figure umane e descrivendo con pennellate di luce rarefatta la dolcezza delle piante cascanti, l’autrice descrive gli alberi con le caratteristiche di esseri viventi; sono creature quasi umanizzate, che testimoniano una continuità tra terra e cielo che gli uomini hanno disimparato.
Il progetto ha ricevuto la Menzione onorevole della Giuria dell’International Photography Awards a Los Angeles nell’anno 2013"
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