E' un ingrandimento sul punto di confine delle cose.
Una ricerca mentale su quella sottile linea che separa cielo da mare , come a voler
trovare il punto in cui non è ne uno ne l'altro , ingrandirlo e tenerlo in equilibrio.
immaginando di seguire la pelle del braccio scivolando con lo sguardo tra i peli cercare quella sottile linea che separa il polso dalla mano,ma non è ne uno ne l'altra e al contempo è entrambi.
Vengo da Treviglio che x i cartografi risulta in provicia di Bergamo ,ma io sono un artista e credo sia in provincia di CARAVAGGIO visto è è il paese di fianco.Per questo porto sulle spalle le pesanti ali di una storia dell' arte italiana unica nel mondo .
Un punto di arrivo nella figurazione così alto da essere impossibile da replicare.
e questa è la parte FORMALE della mia arte ,il tendere a quell' apice tecnico ed esperssivo.
Ma non mi potevo fermare all'arte classica ,non si puo' ignorare Kandisky ,non si può rimanere impassibili di fronte ad un opera di Burri,o non perdersi nelle opere di Pollock ,e poi istallazioni performance e tutto quello che oggi è l'arte
ed ecco l'altra parte della linea, l'INFORMALE con la sua materia ,le sue vibranze di colori i suoi concetti profondi e nascosti che vanno a far vibrare le corde dell' incoscio
così navigo in questo profondo mare di arte moderna sovrastato da un cielo di divinità dell' arte classica .
Con lo sguardo cerco l'orizzonte dove comincia uno e finisce l'altro, ma non è nessuno dei due ma al contempo entrambi.
Lo ingrandisco con la mente, prendo un dio del cielo e lo fondo con un mostro delle profondià ,creo l'equilibrio tra emozione e logica tra conscio e subconscio ,tra anima e mente ,e ne nasce una poetica del tutto nuova
quella che ho chiamato arte FORMALE-INFORMALE
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