Biografia

Le mie opere sono, la descrizione di un attimo, in quanto tale, inafferrabile e solo parzialmente rappresentabile attraverso il colore ed il segno. I soggetti sono spesso floreali, raffigurati in scorci molto forti dal basso verso l’alto e strutturati in composizioni dinamicamente studiate sullo sviluppo diagonale. Rappresento volumi monumentali, che si armonizzano con uno sfondo che dà loro risalto, che è loro complementare. A volte astratto altre volte trasfigurato in cieli spesso animati da nuvole, lo sfondo è un altro protagonista del racconto, è la visione oltre lo spazio percepibile, è la visione che caratterizza l’atmosfera inafferrabile dell’attimo.
Le mie opere voglio siano diari visivi, rappresentazione non delle parole ma dei silenzi. In questo senso è stato decisivo l’incontro con l’estetica raffinata del cinema giapponese ed in particolare con un film, “Dolls” di Takeshi Kitano.
Dal punto di vista compositivo faccio riferimento alle stampe giapponesi, nello specifico ad Hokusai. Del soggetto, tuttavia, voglio evidenziare non solo la silhouette in contrapposizione allo sfondo, come un armonia di positivo e negativo, ma il volume, il gioco sintetico della geometria strutturale. La composizione è una compresenza bilanciata di pieni e vuoti, lo sfondo è un silenzio carico di significato, non è vuoto o assenza di pittura, racconta l’equilibrio.