Biografia

>bio
Virginia Lopez vive e lavora tra Spagna e Firenze. Laureata in Storia dell’Arte (Università di Oviedo, Spagna ) e in Belle Arti (ABAF, Firenze - Taik, Helsinki). La sua ricerca artistica indaga la dimensione temporale, il concetto di memoria e transitorietà . Lavora attraverso di diversi medium e tecniche artistiche, dalla fotografia alla pittura, scultura e installazione. Le sue opere sono presenti in diverse collezione private e pubbliche di Europa. Tra le principale mostre personali ricordiamo: Galeria Texu, a cura di Jaime Rodriguez, Oviedo, Spain (2013); Ephemeros, a cura di Christian Herren, Eletto galerie, Berna, Svizzera (2012); Galleria Lato, Prato, a cura di Fabrizia Bettazzi (2012); Materia instabile, a cura di Matilde Puleo, Palazzo Chianini- Vicenzi, Arezzo (2010); Sospensione, a cura di Micol di Veroli, Dora Diamanti Arte Contemporanea, Rome (2009). Dal 2013 dirige PACA_Proyectos Artisticos Casa Antonino, uno spazio di creazione e sperimentazione artistica nel medio rurale (Asturias, Spagna) con programmi di residenza per artisti ed aperto a collaborazioni interdisciplinari.

>statement
La mia ricerca artistica indaga sulla nozione di tempo, di passaggio e permanenza, parla dell’arte che non muore mai pur deperendo ad ogni istante, parla della natura e dei suoi ritmi ciclici, dell’acqua densa e ferma, deposito delle nostre memorie e luogo prediletto delle rêverie, in un tempo labile e confuso. E lo fà attraverso i materiali, primordiali contenitori di tempo: La cera, materiale organico e metamorfico, instabile, mobile e vitale; attraverso i vecchi procedimenti di stampa fotografica: i procedimenti ai pigmenti, dove l’immagine compare ed scompare, fragile sotto l’acqua i segni si allungano e si deformano.

“Scrivere un poema: segnare la pelle dell’acqua. Soavemente i segni si deformano, si allargano, esprimono ciò che vogliono la brezza, il sole, le nuvole, si distendono, si stringono, finché l’uomo che li sta guardando -addormentato il vento, la luce alta- o vede il suo proprio volto oppure- trasparenza pura, profondo fracasso- non vede più niente” (Poética a la que intento a veces aplicarme) Angel Gonzalez.