Biografia
I soggetti della pittura di Giovanna Bellanca coniugano i valori estrinseci e intrinseci dell’albero come forma che,ora si vivifica in una esplosione di energia magmatica, ora si pietrifica come materia interione. Proprio il colore materico esprime questa profondità di piani cromatici evocativi che segnano sulla tela composizioni fisiche e metafisiche.
Una profondità che indaga e interpreta la natura sicula: il nero lapideo dell’Etna si interseca con il rosso effusivo della lava nell’esplosione eruttiva; tracce sciarose costruiscono percorsi tracciati dal suolo infiammato, pulsazione di energia viscerale.
Come in un’alchimia la forma lavica si tramuta nell’albero come essere etereo d’amore vitale, luce che sfuma nei verdi della clorofilla proiettandosi in un eden di religiosità naturale atavica.
Albero primordiale, albero genealogico del vissuto, albero che libera i suoi rami spogli verso il cielo e affonda le sue radici nell’humus della profondità terrestre, un sopra-sotto che si ribalta nella visione esoterica incontrando i quattro elementi aria, terra fuoco e la nutrice acqua fonte di vita universale.
Textures vagamente kleeniani spaziano nella proiezione tra microcosmo e macrocosmo, tra essere e divenire in Superfici ora lisce ora rugose, nel rilievo della plasticità materica intrecciano linee come arterie linfatiche e segnano pulsazioni vitali.
Salvatore Rapisarda