Biografia

Ritengo valido il monito di W. Benjamin che suggerisce di tornare"
laboriosamente sulla cosa stessa ", di inquadrare questo" presente in fuga ", per affermare la molteplicità di senso delle immagini (i loro ritmi interni, nella loro possibilità di significare oltre e altro, la loro paradossale concretezza, dietro la trasparenza e l'immaterialità)? Per questo il mio ultimo lavoro e' tutto orientato a cogliere l'imprevisto nascosto in ciò che abituale ad indicare l'ignoto (o quanto meno una visione diversa) in ciò che è troppo noto. I titoli impiegati per gli estremi cicli di opere, " Non credo più ai miei occhi" e " Abbiate un occhio di riguardo" testimoniano della mia sfiducia in quello che dovrebbe essere lo statuto di verità che l'immagine reca con sé e, di conseguenza un autentico atto del "ri-guardo " che è " un po' uno slancio che dura, una ripresa ostinata, la speranza di accrescere l'esperienza naturale dello sguardo".