Biografia

La genesi volumetrica

Naviga nella formalizzazione dello strato più profondo l’intera genesi artistica di Alessio Ranaldi.
Sia nelle sfaccettature dell’inconscio che pervade di onde ritmiche e malinconiche l’andamento espressivo insito, che nella voracità di una condizione quotidiana descritta e affrontata senza alcun ripensamento stilistico o cromatico.
Il bianco rasenta la pulizia concettuale e ludica delle forme eteree, in esse anche un feto, come nell’opera “Product” sembra evidenziarsi come essere dalle forme pure e proveniente da altri contesti geologici inevitabili.
Nella genuflessione della mano quasi rassegnata dell’opera “Posterity the difficult Decision”, che sorregge comunque con forza e tensione alcuni palloncini sgonfi dall’improvvisa pesantezza gravitazionale, si scorge il senso della perduta adolescenza, forse dell’artista, ma certamente di un’umanità che intravede negli aspetti cromatici degli oggetti gonfiabili, il tono, la diretta linea di una possibile speranza.
Nella soffusa dialettica che si presta al contorno della vita, ecco apparire la più netta e sofisticata denuncia nei confronti dello spreco e dell’incapacità di conservazione delle risorse ambientali e vitali.
nell’opera “H20 Fluid for life” è scandita dalla sequenza cromatica e musicale di tre bicchieri dall’azione coloristica primaria, una flebo, che quasi conserva ad uso e consumo il contenuto, il concetto, l’importanza e il riassunto di intrinseche condizioni d’emergenza.