Biografia

SEDIMENTO / PIEGA
L'opera di Guido D'Angelo

Testo di Nicoletta Agostini

Estratti dallo scritto di presentazione del 2009 per la mostra SGUARDI.

[...]Ciò che interessa l’artista è aprire un varco nella materia che la porti a forma, ma non per via di levare; non si dimentica mai la materia, la si include, la si ‘comprende’, nel senso del ‘prendere con’.

[...]Sono presenze, i sedimenti, che chiamano in causa il corpo e l’azione, intesa come sguardo che invita a prolungare, sino a cogliere ciò che resta del nostro contatto con le cose.

[...]Sono pieghe quelle che appaiono nei ri-piegamenti delle gomme, o, oltre le soglie del primo piano delle tele; recano il soffio di un trascorrere d’esistenza, sono forme del pathos che rinnovano il dialogo con l’effimera natura della vita. Nella radice sanscrita la parola piegare, connessa al collegare ed al contatto, indica che il senso più profondo della piega, è l’essere attributo del contatto, tra sé e sé, tra sé e l’altro. La piega è dunque sedimento di una presenza, è contatto di materia, è ri-piegarsi che lo sguardo ri-flette, condividendo con essa la traccia e la promessa.

Nicoletta Agostini - 2009