Biografia
Definisco la mia pittura arte-reportage, questo perchè
indirizzo il mio stile di rappresentazione sostituendo il pennello allo scatto fotografico digitale. Una tela nasce da un'iniziale ricerca fotografica attraverso decine di scatti mirati a soggetti e a situazioni svariate che rielaboro con tagli, ritocchi, e con una reinterpretazione personale. Ne faccio fotogrammi di vita vera, vissuta, su telai di cotone di grandi formati. Frame indipendenti tra loro ma che uniti raccontano un percorso di ricerca e divengono gocce dello stesso mare. Vi è la mancata voglia di una riproduzione attenta ai particolari, ma una ricerca di immediatezza nella rappresentazione degli scorci del movimento cittadino, dei visi anonimi con una loro storia propria e sconosciuta, del macro naturalistico, del reportage di festival ed eventi musicali dove la musica è in connubio con l'Arte pittorica. Non si vuole perseguire il raggiungimento di una omologia con il reale, ma bensì questa pittura è un modo disimpegnato di tradurre con i pennelli la visione della propria realtà: istantanee dove il gesto pittorico vuole citare, svelare con il sovraccarico di colore, di emozioni. Pennellate istintive, forti, viscerali, gestuali, impulsive quasi dovute alla paura di non riuscire a fissare il soggetto nell'attimo del suo essere in quanto, come sosteneva Eraclito “Tutto scorre come un fiume”. Ma una mia tela nasce anche da un'idea, da un concetto: la quotidianità uccide l'osservazione ed il rapporto con il mondo che ci circonda. L'assenza di cornice è una scelta voluta per non imprigionare l'inquadratura e per non comprimere i cieli, gli spazi, come in un' istantanea appena scattata ad un concerto, per strada, su un prato. Il mio intento è quello di catturare ciò che sfugge all'occhio umano. Siamo tutti presi da un vivere frenetico che ci porta a non osservare i particolari di un mondo parallelo: la bellezza di un colore, di una forma, la forza di una tonalità accesa, un contrasto di luci, il sistema ordinato e armonico della natura stessa.