Biografia

Tema costante del mio lavoro è la costruzione del futuro che si sorregge e si forma sulle ossa del passato.
Nelle mie opere c’è una ricerca nostalgica dell’infanzia, del sorriso come grembo materno nel quale rifugiarsi in momenti di difficoltà.
Le nonne e i loro vecchi oggetti, storie di gente del paese, case diroccate e abbandonate, con ancora il fascino di una vita vissuta, calda, ancora presente.
Sicilia.
C’è Dio, ci sono il rosario e la croce; c’è la strega del paese con la sua magia, e poi gli scarabocchi liberi di un bambino, che afferma la sua esistenza lasciando un segno timido e distorto sopra un foglio.
Visioni del passato.
A questa ricerca unisco la simbologia psicologica dei sogni: ogni oggetto è un elemento legato alla vita.
La materica ricerca del sapore, del tempo consumato, vissuto attraverso le carte da parati e le pareti disfatte. Fili che ricuciono con difficoltà i pezzi strappati di ricordi, o di momenti di vita, diventano decorazioni. I visi degli adulti sono graffiati e consumati dall’esperienza. Le mani nere perchè si sono macchiate con la conoscenza.
L’elemento semplice e pulito nel segno è la bambina. Lei ancora deve crescere, non ha coscenza del peccato e del dolore. Ha solo uno sguardo aperto, curioso e pieno di stupore per tutto quello che l’aspetta.