Biografia
Vorrei dire due cose sui miei dipinti, sgomberando da subito la tentazione di trovarvi quella condizione consolatoria che colloca fruitore e arte in una posizione neutrale e rassicurante, come gli sguardi gettati d'acchito e distrattamente.
Penso invece che proprio l'esperienza di vita, l'immersione nel reale che ci avvolge, ci concedano la migliore attenzione e disponibilità ai processi di percezione in atto: è anche la ricerca della sensibilità e percezione altra/altrui.
E' un processo espandente, dove l'io si dimentica di sè, palpeggiando il reale. E' anche forse trascendente, ma collocabilissimo nel quotidiano, e di conseguenza, di nuovo, nel personale, nell'esperienza di vita: processo doveros per non essere trascinati nella sublimazione, nell'astrazione mentale.
Correre quindi sul filo dell'intensità reale e produrre là scenari dell'immaginario che siano di dissuasione. Cogliere le cose e mutarle istantaneamente, percepire intensità diverse dove la narcosi che ci avviluppa ci fa dare per scontato lo stesso paesaggio visto e rivisto,quando invece possiamo regalarci "gli occhi del vitello appena nato" che Lao Tze auspicava perchè la sciatta quotidianità si possa trasformare in equazione energetica: "quella mosca...che meraviglia!"
ACUA
Archetipo madre, espressione di potenza immane e testimone della più mite adattabilità, senso della purezza e oro del mondo, alito di vita e cultura, infinita comunicazione, dedicata agli Dei e musa evocatrice che trasforma l'identità dei luoghi, dei paesaggi fisici e mentali. E' l'ideale comunicativo che ti si concede così attraverso la percezione delle sue qualità mai del tutto svelate, l'immersione nel fluido sensoriale della Grande Madre, macchina/caos primigenio. E la metafora esistenziale espressa nella continua trasformazione e nei mutamenti di stato che di volta in volta si propongono, come un codice creativo, anche estetico-musicale, che proviene dal sempre e non finisce mai.