Biografia
Davide Manti (Alessandria, 1973 -) si laurea in Architettura all’Università di Genova con una tesi su CASE e FANTASMI nel cinema horror, lavoro vincitore nel 2002 del premio del sindacato cinegiornalisti italiani (SNGCI) "Filippo Sacchi" per le migliori tesi di argomento cinematografico.
E' architetto, pittore, fotografo, montatore cinetelevisivo. Fra le sue passioni c'è l'imprescindibile orizzonte marino, Hitchcock, la fotografia analogica (di cui colleziona macchine storiche ed apparati) e i film in pellicola a passo ridotto con cui monta personali collages e filmati anche partendo da found-footage e pellicole rimaneggiate con colori. Dal 2004 rielabora frammenti di Super8 o riprese internet derivate da cellulari e spy-cam dispiegandole in ciò che chiama “videosuperfici” non narrative. È autore di "CA(U)SE PERTURBANTI. Architetture horror fuori e dentro lo schermo" (Lindau, 2003), "Lo schermo infestato: Architetture perturbanti nel cinema" in "Spiriti inquilini. Le case 'infestate' fra palcoscenici e tribunali" curato da G.Mina (Besa, 2008) e "Orrori in movimento", in Moviement, Horror Made in Italy, Gemma Lanzo editore, Manduria (Ta), Ottobre 2009. Attualmente insegna Tecnologia a Bologna, pur gravitando fra Genova, Alassio e Alessandria. Nell’estate del 2012 ha presentato (in collaborazione con il fotografo Michele Brancati) lo psicotico H.C.H.C.O.K. videomontaggio-allusione alla mitica scena dell’omicidio in doccia di Sir Alfred. Suoi recenti lavori hanno compreso i cicli di collage Frame-Framed (2010), Body Y (2011) e le istallazioni luminose McGuffins (2012).
Periodicamente distrugge i suoi lavori con varechina e acido muriatico.