Biografia
Comincio a fotografare con il piccolo formato, seguendo ogni passaggio della creazione di un'immagine fotografica, dalla fase della ripresa, allo sviluppo e poi alla stampa.
Già da subito comprendo che la mia fotografia è innanzitutto narrazione, non utilizzo lo scatto singolo, ma i miei lavori sono sempre delle serie di immagini. Serie di immagini legate da un collante narrativo (racconti di vite) oppure serie di immagini che concettualmente ne formano un'unica.
Nei miei lavori di fotografia di architettura, comincio ad avvicinarsi a formati fotografici più grandi, prima il medio formato, poi approdo al banco ottico e trasferisco questa nuova fotografia anche alle mie ricerche personali.
Non solo la qualità alta dell'immagine grande formato e le preziose possibilità di controllo dell'immagine stessa, mi portano a vedere questa fotografia come l'unica possibile per me oggi, ma anche il diverso tempo di pensiero che questa fotografia concede e richiede e di conseguenza il tempo di relazione e di dialogo instaurato con il soggetto fotografato.
In un'epoca di sovraesposizione di immagini, che guarda più alla quantità e meno alla qualità, lavorare con attrezzature meno immediate e più lente, acquista per me anche un significato, oltrechè estetico, etico e politico.