Biografia

Conseguita la laurea triennale in Nuove Tecnologie dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, città nella quale vivo e mi confronto, e soddisfatto del mio percorso accademico poiché mi ha permesso di esplorare più campi legati alle nuove forme di espressione artistica, sono passato attraverso differenti periodi e attraverso più campi d'interesse che hanno condizionato il mio modo di concepire e fare arte.
Per iniziare c'è da dire che ho fatto camminare, fino a conseguimento della laurea, su due binari differenti e paralleli due ambiti di ricerca.
Il primo, legato all'ambito accademico e al percorso di studi da me scelto, mi ha permesso, grazie alla sua impostazione di carattere laboratoriale, di connettermi, interagire e fare esperienza nel campo della collettività misurandomi, come artista tecnologico, con eterogenei gruppi di persone garantendomi una buona qualità di lavoro di gruppo e interazione interdisciplinare attraverso esperienze fatte sul posto che avevano come paradigma: "trasversalità del sapere", "collettività" e "territorio comune".
Il secondo binario è invece quello legato alla sfera della ricerca personale, quello che poi ho scelto di portare avanti, partendo dall'indagine sul singolo individuo per approdare poi alla collettività.
Primo mezzo del quale mi sono servito per soddisfare il mio desiderio d'espressione artistica è stata la fotografia; fotografia che mai ho fatto vivere per se stessa ma che sempre ho corredato d'altro, che sempre ho implementato con interventi segnici legati al mio immaginario, attingendo, spesso, dal mondo floristico e faunistico.
Dunque fin da subito il mio lavoro ha subito dell'esperienza compositiva del collage, mondo verso il quale sono approdato poco a poco e nel quale sono riuscito a far canalizzare poi tutte le mie esigenze di carattere stilistico e poetico cominciando a lavorare con immagini legate non più solo al mio immaginario, ma anche a quello collettivo, con particolare attenzione alle ricadute di carattere inconscio che questo ha su di noi, lavorando con quelle immagini nate nel '900 dall'esigenza dell'uomo di catalogare tutto il conoscibile fino quasi a renderlo oggettivo.
Mi sono così abbandonato al lavoro rappresentativo degli altri, organizzando quelle immagini e quei simboli, dandogli il senso che cercavo, facendo sì che tutte le singole parti lavorassero assieme affinché il risultato finale rappresentasse "più" rispetto alla "somma delle singole parti".