Biografia

La libellula è in equilibrio sulla punta della sua testa. Dondola al vento, ondeggia, si muove, ma non cade. Un piedistallo non le rende giustizia: il suo baricentro è incomprensibile alla mente finchè non venga fisicamente svelato tenendola in equilibrio sulla punta di due dita. La sensazione di disarmante perfezione è proprio ciò che fa pensare al "naturale" : la libellula come simbolo dell'equilibrio della natura. Il vetro, invece, ne rappresenta la fragilità: la natura è un equilibrio stabile, ma basta poco per distruggerlo irreparabilmente. Allo stesso modo il vetro non si può riparare: non esiste una tecnica vetraria che possa cancellare le cicatrici tra i cocci. Sul vetro nudo esse resteranno comunque visibili, e, seppur mascherate, la loro presenza sarà percepibile per mezzo dell'udito: una volta rotto, il vetro perderà il suo caratteristico suono cristallino, per sostituirlo con quello sordo della crepa.
Creativa ed aperta ai più diversi materiali, l'autrice focalizza la sua attenzione sul vetro, forte di una solida preparazione specifica. Il suo lavoro si concentra sul rapporto uomo-nature e sulle conseguenze che si generano da questo incontro.