Biografia
Simone Domeniconi nasce a Carpi (Mo) il 19 maggio del 1972.
Già dai tempi del liceo fiorisce la sua vocazione per l'arte e la poesia, che lo porterà a ricevere prestigiosi riconoscimenti tra i quali il Premio Internazionale del San Domenichino e il Premio Alpi Apuane.
L'indole poliedrica di Domeniconi lo porta a ricoprire anche il ruolo di direttore artistico e conduttore della trasmissione televisiva Road Café in onda sul canale Antenna 3. Nel frattempo dipinge, organizza mostre, scrive, frequenta artisti, si confronta con intellettuali. In particolare stringe amicizie con il pittore americano di fama internazionale, Robert Carroll (quadriennale di Roma primi anni '60), e col maestro e docente di disegno all'Accademia delle Belle Arti di Carrara, Fabio Grassi, con cui perfeziona ulteriormente la conoscenza delle tecniche pittoriche.
In pittura, dopo gli esordi figurativi ed alcune sperimentazioni su materiali e tecniche miste, la sua ricerca artistica si rivolge allo studio di un'estetica concettuale all'interno del gioco degli scacchi.
La mia Poesia
CAPABLANCA - MARSHALL, New York 1909 - Tecnica mista su tela Se dovessi raccontare la mia iniziazione all’arte, potrei citare l’incipit de “La Poesia” di Pablo Neruda: “E fu a quell’età… venne la Poesia a cercarmi” La Poesia entrò nella mia vita in punta di piedi fin da molto piccolo. Ancora prima di scrivere il primo verso, già sapevo di essere un Poeta. Era come un brivido, un tremore che nasceva a contatto con la notte, col suo profumo di bucato vagamente affumicato.
Scoprii molto presto che la Poesia aveva radici nel suono. Quando il respiro dell’anima si espandeva empiendo il suono delle parole, facendo cioè “risuonare” i versi, è allora che nasceva il canto, il canto della Poesia. Abbandonare la penna per brandire il pennello fu doloroso, ma il desiderio di sfidare me stesso nelle arti figurative era troppo forte. Decisi di fare un percorso anacronistico, “andando a bottega” da qualche pittore o docente d’accademia.
Il cammino battuto fu differente da molti altri artisti. Percorsi strade impervie, bruciato dal fuoco della passione. Studiai molto la storia dell’arte, perché ritenevo che fosse importante conoscere ciò che era stato fatto prima di me. Fortunatamente non fui mai “tentato” dal desiderio della provocazione fine a se stessa, così tanto di moda oggi, perché ritenevo e ritengo che spesso mascheri l’assenza di un autentico talento. Attraversai il periodo figurativo, quindi quello delle sperimentazioni, fino alla particolare ricerca nel gioco degli scacchi, che amai fin dall’ infanzia.