Biografia

Credo che nel mio lavoro esista sempre e comunque una forte carica energetica.
La gestualità e il segno, sono il frutto di una attenta riflessione e di una sorta di compressione emotiva che trattengo per un certo periodo e che successivamente libero, durante l'atto creativo. Una riflessione a priori e poi una liberazione emotiva.
La fotografia come possibilità di cristallizzare attimi già passati, prospettive nascoste che nessuno nota, angoli e volti resi invisibili dalla quotidianità: lo stupore nello sguardo di un bimbo, il trucco dell’attore, le finestre illuminate di un palazzo nella notte, la volontà personale di rappresentare una realtà in continuo mutamento e dissoluzione, distorta dal flusso ininterrotto dell’informazione digitale. Come una grossa centrale elettrica, trovo la mia alimentazione mentale nella musica: elemento fondamentale per il mio iter creativo.