Sono Laura Bisotti, Mario Rossi, Paula Sunday e i Quiet Ensemble i quattro vincitori della VII edizione del Premio Celeste che si sono aggiudicati i 20.000 euro per le categorie pittura, fotografia e grafica digitale, video e animazione, installazione, scultura e performance, su una short list di 40 concorrenti. Nella serata del 19 novembre, la giuria della settima edizione composta da Gabi Scardi e Julia Draganovic, ha ricevuto le preferenze espresse dagli artisti in gara, che con il proprio voto hanno assegnato la vittoria, e annunciato al grande pubblico intervenuto - e a coloro che seguivano live la diretta in streaming sul sito di Celeste - il nome dei premiati, nell’ambito di una grande festa dell’arte.
L'opera di
Laura Bisotti , giovane piacentina, classe 1985, intitolata 'Appunti', è un percorso sullo spazio… tanto in pittura come nel disegno, spiega l'artista - ricerco sempre orizzonti lunghi e piani. Tutto comincia dalla passione per i paesaggi in cui sono nata - i campi della Pianura Padana. Si tratta di opere che hanno una doppia possibilità di lettura, una più ampia in cui risultano essere dei vasti paesaggi e una più ravvicinata e intima in cui si notano i singoli frammenti che li compongono.
Mario Rossi ha presentato uno scatto dal titolo 'Synchronicity 1'. Come in tutte le sue opere, l'artista napoletano osserva, interpreta e descrive le proprie analisi sul mondo esterno con un linguaggio lineare, efficace, stilizzato ed essenziale che ha proprie specifiche identità. Egli scompone e frammenta la realtà che osserva costruendone un'altra, diversa e nuova per forme e contenuti, che si ispira al proprio intimo e si nutre della propria sensibilità.
E' di Napoli anche
Paula Sunday , vincitrice della categoria video & animazione, con l'opera 'Madre'. Di sè questa giovane artista dice: nel 19 gennaio del 1981, mentre a New York Francesca Woodman si toglieva la vita gettandosi dalla finestra del suo appartamento, a Napoli io venivo al mondo. Ventitrè anni dopo mio padre assecondava il mio destino regalandomi una nikon f10 trovata in un vecchio cassetto. Così ho cominciato ad autoritrarmi perchè non avevo una modella. Oggi non saprei più farne a meno.
Per la categoria scultura, installazione, performance vince l'immaginario visionario dei
Quiet Ensemble (Fabio di Salvo e Bernardo Vercelli, vivono e lavorano tra Roma e la Danimarca), con l'opera 'Quintetto'. Sottolineando la grandezza dei più piccoli eventi, spostando l’attenzione sui principi della casualità, sulle cause ed effetti del caos e del suo opposto, il desiderio è quello di riproporre la meraviglia infantile, di smuovere lievemente la consapevolezza dormiente dell’ordinario, ripresentando un evento comune rivelandone la magia.
Le opere dei vincitori e degli altri 36 finalisti saranno in mostra presso la Fondazione Brodbeck a Catania fino al 23 novembre. Selezionate con il supporto di 20 critici e curatori rappresentano un interessante ritratto della nuova scena emergente che si affaccia all’orizzonte della creatività italiana, cimentandosi con le arti della pittura, della fotografia e grafica digitale, dell’installazione, scultura e performance, del video & animazione.
Il criterio di selezione è assolutamente inedito, con un approccio partecipativo e democratico: la settima edizione – spiega Draganovic - è stata contrassegnata da un’innovazione non da poco: oltre alla scelta di avere un comitato che si è reso disponibile a valutare tutte le 1.865 opere presentate nelle 4 categorie del Premio, per la prima volta le selezioni di ogni membro della giuria sono state pubblicate online. Nel corso della serata di premiazione Julia Draganovic e Gabi Scardi hanno più volte sottolineato l'importanza di questo sistema di votazione e i vantaggi che derivano dalla piattaforma online che permette a critici e curatori di venire in contatto con moltissimi giovani artisti della scena italiana e internazionale e, grazie al network, conoscere ed apprezzare le loro opere.
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