12 November 2012
Rachel Thorlby ha vinto il Celeste Art Prize 2007
http://www.premioceleste.it/rachelthorlby
In Lost in Space, Thorlby utilizza motivi presi in prestito dalla scultura classica e monumentale, lavorando con il frammento e studiando come si è evoluto nel significare una perdita di valore permanente. Inizialmente il passato viene rivisitato attraverso la riproduzione, le immagini di monumenti ed i ritratti sono selezionati e stampati. Spesso, in un processo di disintegrazione queste copie cartacee costituiscono la base di una esplorazione su come gli individui sono stati rappresentati nel corso della storia. Vengono utilizzati materiali usa e getta per minare la solidità incrollabile di monumenti del passato.
L'aspetto improvvisato del lavoro di Thorlby ci spinge a contestualizzare monumenti storici e la loro autorità in un momento in cui i materiali tradizionali come il bronzo ed il marmo hanno poco significato per la maggior parte delle persone. Qui le sculture ed i loro supporti sembrano essere assemblati in fretta, suggerendo numerose possibilità di smantellamento e di riconfigurazione e sono formate da materiali di base come argilla, cera, legno e polistirolo. La mancanza di preziosità in questi materiali è in opposizione all'antico splendore dei ritratti del passato, ponendo il lavoro da qualche parte tra il costruire e d il distruggere, tra l’immagine e l’oggetto, i vivi ed i morti.
Il nostro rapporto con il tempo è esplorato anche attraverso il collage; questi sono i risultati della continua ricerca del paesaggio “perfetto” attraverso immagini presenti su Internet. Ancora una volta viene utilizzato il ritratto, nel taglio di una figura proiettata attraverso cui viene rivelato un paesaggio parziale. Il lavoro di Thorlby indaga sul legame del Romanticismo e come questo continui a risuonare nella nostra memoria collettiva. Queste immagini artificiali, che ora esistono solo per essere consumate, ancora incarnano nozioni idilliache ed evidenziano la complessità del nostro rapporto con il paesaggio.
http://www.premioceleste.it/rachelthorlby
In Lost in Space, Thorlby utilizza motivi presi in prestito dalla scultura classica e monumentale, lavorando con il frammento e studiando come si è evoluto nel significare una perdita di valore permanente. Inizialmente il passato viene rivisitato attraverso la riproduzione, le immagini di monumenti ed i ritratti sono selezionati e stampati. Spesso, in un processo di disintegrazione queste copie cartacee costituiscono la base di una esplorazione su come gli individui sono stati rappresentati nel corso della storia. Vengono utilizzati materiali usa e getta per minare la solidità incrollabile di monumenti del passato.
L'aspetto improvvisato del lavoro di Thorlby ci spinge a contestualizzare monumenti storici e la loro autorità in un momento in cui i materiali tradizionali come il bronzo ed il marmo hanno poco significato per la maggior parte delle persone. Qui le sculture ed i loro supporti sembrano essere assemblati in fretta, suggerendo numerose possibilità di smantellamento e di riconfigurazione e sono formate da materiali di base come argilla, cera, legno e polistirolo. La mancanza di preziosità in questi materiali è in opposizione all'antico splendore dei ritratti del passato, ponendo il lavoro da qualche parte tra il costruire e d il distruggere, tra l’immagine e l’oggetto, i vivi ed i morti.
Il nostro rapporto con il tempo è esplorato anche attraverso il collage; questi sono i risultati della continua ricerca del paesaggio “perfetto” attraverso immagini presenti su Internet. Ancora una volta viene utilizzato il ritratto, nel taglio di una figura proiettata attraverso cui viene rivelato un paesaggio parziale. Il lavoro di Thorlby indaga sul legame del Romanticismo e come questo continui a risuonare nella nostra memoria collettiva. Queste immagini artificiali, che ora esistono solo per essere consumate, ancora incarnano nozioni idilliache ed evidenziano la complessità del nostro rapporto con il paesaggio.
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