WHERE ALL BECOME, foto di Silvia Camporesi presso la Galleria Z2O, fino al 19 maggio
03 May 2012
Una mostra delle ultime foto di Silvia Camporesi, vincitrice del Premio Celeste 2007, sezione fotografia.

La Galleria z2o è lieta di presentare la doppia personale di Silvia Camporesi e Michael S. Lee dal titolo Where All Become. I due giovani artisti di diversa provenienza e formazione, nonostante l’utilizzo di differenti linguaggi espressivi. affrontano il tema comune del divenire e del mutamento. Michael Lee pone l’accento sul tema della trasformazione dell’ambiente che circonda i singoli individui, prediligendo la rappresentazione urbana attraverso l’uso del disegno a china mentre Silvia Camporesi riflette sulle trasformazioni che interessano il paesaggio attraverso il filtro dell’obiettivo fotografico e del video. Camporesi e Lee si incontrano e si contrappongono nella raffigurazione delle mutazioni ambientali, proiettando nei rispettivi lavori la differente formazione culturale, che ha influenzato la loro ricerca artistica. Nel caso di Michael Lee infatti l’origine coreana e gli studi di architettura sono facilmente riconoscibili sia nella tecnica che nelle tematiche affrontate. Le opere rappresentano un fitto intrico di movimenti convulsi e veloci, una somma di azioni che ogni singolo individuo compie quando si relaziona all’ ambiente circostante. Lee riproduce un luogo in cui ogni persona fa esperienza dei singoli elementi architettonici presenti nelle città: pavimenti lastricati, riverberi oscillanti delle finestre, proporzioni tra gli edifici. Tutte forme inanimate che acquistano un dinamismo nell’interazione con l’essere umano, producendo suoni e rumori che si dissolvono nei ritmi frenetici della vita moderna fino a diventare onnipresenti ma impercettibili una sorta di “rumore bianco” come lo definisce l’artista stesso. Per contrasto il lavoro di Silvia Camporesi, di formazione umanistico-filosofica, scorre lento nella rappresentazione dei mutamenti che le trasformazioni impercettibili della luce naturale imprimono sull’ ambiente. I paesaggi che l’artista presenta in questa mostra sono limpidi e silenziosi, come sospesi in un’atmosfera rarefatta. La sua ricerca si concentra infatti sul divenire della materia sottoposta all’ azione di elementi transitori come la luce e le condizioni atmosferiche. L’elemento nuovo in queste opere è l’utilizzo del pop up o, per meglio dire, del kirigami. Come spiega l’ artista l’ idea è quella di lavorare sulle ulteriori possibilità di trasformazione che la fotografia offre attraverso la tecnica di intaglio e piegatura della carta fotografica – (tecnica chiamata kirigami) – generando la nascita di strutture tridimensionali all’interno dell’immagine: “Nei miei precedenti progetti fotografici ho sempre pensato alla terza dimensione della fotografia, ricercandola nella narrazione o nel concetto; con la tecnica kirigami la terza dimensione diviene elemento fisico e tangibile”.

http://www.premioceleste.it/silviacamporesi

http://www.z2ogalleria.it/current

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