Ad un primo sguardo l'opera risulta certamente piena di dettagli, ognuno con un significato ben preciso.
Persefone è la chiave di questa opera, strettamente collegata con tutti gli elementi presenti. E' moglie di Ade e figlia di Demetra, la Madre Terra. E' la dea dei cicli della vita e delle stagioni. Secondo il mito, Persefone venne rapita da Ade e portata negli inferi. Dopo varie vicissitudini, in cui Demetra tenta disperatamente di riportare la figlia sulla terra, i tre giungono finalmente ad un compromesso: la ragazza, che aveva mangiato solo sei semi da una melagrana offertole in inganno da Ade, avrebbe potuto lasciare gli inferi solo per breve tempo: avrebbe passato sei mesi sulla terra con sua madre, e sei mesi negli inferi col marito. Va da sé ciò che ne consegue: i sei mesi sulla terra non sono altro che la primavera e l'estate (nascita e maturità) e gli altri sei l'autunno e l'inverno (decadimento e morte).
Subito l'occhio viene attratto dal grande albero centrale, raffigurante appunto l'autunno. L'autunno, sebbene rappresenti il decadimento fisico ( come le foglie che cadono mostrano ), ci fa notare che nonostante questa condizione c'è sempre qualcosa da cogliere dalla madre terra.
Spostandosi sulla destra l'atmosfera cambia e ci si ritrova in inverno. Qui è Ade a farla da padrone. L'inverno rappresenta la morte, e così Ade nel suo regno degli inferi. La melagrana ci riporta al mito sopracitato..e Persefone è ancora presente.
Andando poi verso il centro il riferimento alla Madre terra è grande. Il grano,mosso dal vento, ci ricorda la sua maturità, la sua importanza, la sua struttura.
Infine sulla sinistra, troviamo tutta la splendida fioritura di Persefone: fiori di campo e papaveri. Troviamo ancora la melagrana, da alcuni paragonata al papavero per i semi molto simili; nonché considerati entrambi simboli di peccato, e in qualche modo ricollegati al regno degli inferi.
Troviamo ancora nella composizione un significato personale: l'albero da sempre è uno degli elementi ricorrenti nei lavori dell'artista. Fonte di vita e di saggezza è strettamente connesso ai due regni, il cielo e la terra, e rappresenta bene il processo dei cicli. Proprio come Persefone: non a caso il tronco è sinuoso, morbido come il corpo di una donna. Al tempo stesso, pur restando saldamente radicato, si muove attraverso le stagioni; la radice dell'inverno brama la sua fonte vitale a tal punto di aggrapparsi a lui e a vivere di lui; ma questa bramosia non è rifiutata, l'albero l'accoglie, lo sorregge e in qualche modo lo fa suo.
Persefone, con la sua doppia personalità (la donna-bambina, l'angelo e il demone) è la regina della scena, dove ogni elemento è ricollegato a lei e al suo passaggio.
Così, quest'opera, altro non è che la rappresentazione della personalità complessa e mutevole dell'artista, per tanti versi affine con la dea. Un animo fragile,seppur forte all'occorrenza; sensibile nel profondo; affine con la luna e le sue fasi; eternamente bambina e sognante, ma anche donna disposta a tutto per i propri amori e i propri principi.
Rosita Nicolaio
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