LADRA
15 July 2015
Io, regina in catene
da me stessa forgiate nella notte
ed in trecce di fiori mutate al mio risveglio,
siedo sul trono d’acqua terra fuoco
ed aria fluttuante tra mondi noti e ignoti,
colgo il frutto dell’albero di vita e lo chiamo
male, e poi bene; se febbre mi chiude
gli occhi, piango la morte della luce;
se risano, le palpebre trasparenti son specchio
che a logica pienezza la mia cerca conduce
fino al cuore del mondo,
dove l’alto è il profondo.

(S W)

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