Ciao Marco:))Come stai?:)))... ti và di dire la tua sul nuovo blog che ho aperto ora sulla mia pagina del celeste:penso che l'argomento possa interessarti...:))) Grazie.P:S.A quando uan birra.))?
Ciao Marco grazie per l'amicizia.
Guardo le tue opere e mi piace soffermarmi sulla loro particolareggiata riproduzione. Di loro, affermi che è solo pittura. Come se fossero fini a se stesse, che raccontano qualcosa, ma poi il resto deve giudicarlo, a voglia o piacere, chi sta da quest'altra arte. E, invece, no. La tua è Pittura: con la "P" maiuscola. Più di quanto tu voglia ammettere.
Il ciclo "Landscape's frame" è straordinario. Le pietre, l'erba, le esplosioni del rosso sangue, della colata d'oro, le diverse tonalità dei viola drammatici e intensi, i muri granitici: è tutto così REALE. è come se ogni tua opera fosse il frame di un filmato che accade nel momento in cui lo guardi e ne percepisci appieno la tridimensionalità, la tangibilità.
Ti seguirò con molto interesse.
Erin
Ho visto in queste ore i suoi lavori,comprendo l'"Hic sun leones",che è idea del limite,un'esperienza di confine,oserei dire psicologicamente borderline.Su di uno sfondo dal colore rarefatto,i teschi indicano il limite,tutto umano,di tutte le nostre cose.Ma da un limite,o dalla sua coscienza,dopo lariflessione,c'eil superare.
Probabilmente si sta interrogando sulle potenzialità dell'arte,il suo coraggio concettuale,di una pittura tipica di molti autori degli ultimi vent'anni,dopo il post-moderno,in età decostruzionista.Rimpasti e rimodelli i suoi concetti ancora una volta e non avrà paura dei "leones",troverà prima di quel limite l'umano,l'esprimibile,il vivibile.Anche se c'è pre tutti un limite,non tanto espressivo,ma esistenziale.
Ho visto in queste ore i suoi lavori,comprendo l'"Hic sun leones",che è idea del limite,un'esperienza di confine,oserei dire psicologicamente borderline.Su di uno sfondo dal colore rarefatto,i teschi indicano il limite,tutto umano,di tutte le nostre cose.Ma da un limite,o dalla sua coscienza,dopo lariflessione,c'eil superare.
Probabilmente si sta interrogando sulle potenzialità dell'arte,il suo coraggio concettuale,di una pittura tipica di molti autori degli ultimi vent'anni,dopo il post-moderno,in età decostruzionista.Rimpasti e rimodelli i suoi concetti ancora una volta e non avrà paura dei "leones",troverà prima di quel limite l'umano,l'esprimibile,il vivibile.Anche se c'è pre tutti un limite,non tanto espressivo,ma esistenziale.
Grazie dell'amicizia, spero ci sia occasione di uscire da questa pur ben organizzata virtualità, prima o poi e di organizzare qualcosa insieme.
Saluti
S.
"ZARLINGO, CAVALLARO, ANTRILLI,MASCARINI, BENEDETTI E ROCCO MANGONE. ERANO BELLI COME VECCHIE PIETRE SPARPAGLIATE SU UN TERRENO IN PENDIO. IL DOLORE MI PRESE ALLA GOLA E LI GUARDAI" forse non ne ero conosciente ma è da qui che nasce questo lavoro.
j. fante
Commenti 20
Ciao,
Lino
Guardo le tue opere e mi piace soffermarmi sulla loro particolareggiata riproduzione. Di loro, affermi che è solo pittura. Come se fossero fini a se stesse, che raccontano qualcosa, ma poi il resto deve giudicarlo, a voglia o piacere, chi sta da quest'altra arte. E, invece, no. La tua è Pittura: con la "P" maiuscola. Più di quanto tu voglia ammettere.
Il ciclo "Landscape's frame" è straordinario. Le pietre, l'erba, le esplosioni del rosso sangue, della colata d'oro, le diverse tonalità dei viola drammatici e intensi, i muri granitici: è tutto così REALE. è come se ogni tua opera fosse il frame di un filmato che accade nel momento in cui lo guardi e ne percepisci appieno la tridimensionalità, la tangibilità.
Ti seguirò con molto interesse.
Erin
Probabilmente si sta interrogando sulle potenzialità dell'arte,il suo coraggio concettuale,di una pittura tipica di molti autori degli ultimi vent'anni,dopo il post-moderno,in età decostruzionista.Rimpasti e rimodelli i suoi concetti ancora una volta e non avrà paura dei "leones",troverà prima di quel limite l'umano,l'esprimibile,il vivibile.Anche se c'è pre tutti un limite,non tanto espressivo,ma esistenziale.
Probabilmente si sta interrogando sulle potenzialità dell'arte,il suo coraggio concettuale,di una pittura tipica di molti autori degli ultimi vent'anni,dopo il post-moderno,in età decostruzionista.Rimpasti e rimodelli i suoi concetti ancora una volta e non avrà paura dei "leones",troverà prima di quel limite l'umano,l'esprimibile,il vivibile.Anche se c'è pre tutti un limite,non tanto espressivo,ma esistenziale.
Saluti
S.
Vuoi star zitta per favore? "cervellillusa implacabilità"..
j. fante
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