“Si dice sovente che a inventare la Fotografia (trasmettendone l’inquadratura, la prospettiva albertiana e l’ottica della camera obscura) siano stati i pittori. Io invece dico: sono stati i chimici. […] è stato possibile dal giorno in cui una circostanza scientifica (la scoperta della sensibilità alla luce degli alogenuri d’argento) ha permesso di captare e di fissare direttamente i raggi luminosi emessi da un oggetto variamente illuminato”. Così scriveva Roland Barthes nel saggio del 1935, “La camera chiara”, sottolineando quale elemento imprescindibile e fondamentale per l’esistenza stessa della fotografia la luce; che ne conferma anche la propria radice etimologica di “scrittura con la luce”.
La luce, come tutte le onde elettromagnetiche, interagisce con la materia. Lo spessore del raggio luminoso, colpendo un oggetto, lo proietta nello spazio e lo rende visibile. L’azione fotografica altro non è che il risultato dell’imprimersi di questa proiezione, data dall’azione dello spessore della luce su un oggetto, su determinate sostanze chimiche; una sorta di rivelazione chimica dell’oggetto.
Il fotografo impone la sua volontà sulle molecole di luce dando loro forma e rendendole eterne.
La fotografia, azione quindi dello spessore di luce, porta in sé anche uno spessore implicito, di testimonianza, di assenza, di composizione, di libertà e di scelta e, grazie alle sue componenti essenziali quali la luce e il tempo, la rende un oggetto eterno. (Angelo Russo) artisti: Emiliano Barbieri
Paola Luciani
Davide Manti
Lodovico Pignatti Morano
Pierluigi Vannozzi
Luigi Vigliotti
Commenti 0
Inserisci commento