Testi critici, Bologna, 17 November 2018
Come trovare lavoro nel mondo dell’arte?
Al giorno d’oggi qual è il modo migliore per approcciarsi ad esso?
Un giovane si trova ad essere tutelato dal punto di vista fiscale?

Queste ed altre domande sono state trattate da Eugenio Santoro, curatore d’arte e collaboratore E.N.C.A.I (Ente Nazionale Curatori d’Arte Italiani) e da Paola Girolami, vicepresidente dell’Associazione culturale Liberi Sempre, commercialista e fiscalista, nella giornata di sabato 17 novembre in una delle sale del Zan Hotel di Bologna.
La loro collaborazione è stata pensata, ed è interamente servita, per aiutare i giovani che oggi si trovano a dover decidere del proprio imminente futuro, pur non avendone i mezzi e gli aiuti necessari; sembra infatti sempre più opportuno che qualcuno aiuti gli studenti e gli indichi come cercare lavoro in questo come in altri mondi, cosa che purtroppo viene a mancare nella maggior parte delle sedi universitarie.
Quindi, cosa fare?
Sicuramente, come è stato detto durante l’incontro, sarebbe meglio iniziare l’approccio prima della famigerata laurea, così da non trovarsi, da un momento all’altro, catapultati in un mondo totalmente estraneo e nuovo rispetto a ciò che ci si aspettava e al quale si era abituati.
Tema iniziale col quale Eugenio Santoro ha aperto il dibattito, è stato quello della scelta tra ente privato (gallerie) ed ente pubblico (musei); è importante avere chiaro quale sia il ruolo che si vuole andare a ricoprire, a quale mansione si aspira (come ad esempio quella del catalogatore, curatore, guida ecc.), perché solo avendo ben chiaro il fine del proprio lavoro, si farà il possibile per ottenerlo. Decidere la territorialità artistica e geografica e subito dopo, andare di persona nel luogo che si è scelto, analizzarne la gerarchia e le competenze, prendere parte agli eventi o inaugurazioni di mostre, e prendere contatto con chi può aiutarci ad ottenere un colloquio.
Inoltre non bisognerebbe dimenticarsi dell’aspetto social dell’ente preso in considerazione, poiché grande fonte di informazioni, e prendere contatti, ottenendo incontri seppur con poche probabilità di risposte positive alle nostre richieste.
Più “no” si ricevono, più si è coscienti di quale strada intraprendere e quali passi muovere.

Altro argomento trattato è stato quello inerente al curriculum: come scriverlo, a chi e in quale maniera inviarlo?
Bisogna innanzitutto essere consapevoli che quel pezzo di carta non farà il colloquio per noi, ma è solo il primo contatto con l’ente che a cui ci si sta rivolgendo. Tanti sono però gli accorgimenti che possiamo apportare ad esso, come ad esempio il continuo aggiornamento, la propria firma insieme alla data poste al termine della descrizione di ciò che si è fatto fino ad ora, la scelta più selettiva di cosa inserire all’interno di tale descrizione, in modo da far corrispondere domanda e offerta, allegare ad esso una lettera nella quale si chiede un incontro, così da poter parlare di persona di chi si è e di cosa si vuole fare e, infine, spedirlo anche nella versione cartacea.

Passata la parola a Paola Girolami si sono invece trattati argomenti più vicini al mondo del fisco e del rapporto che si crea rispetto a quello dell’arte, mondi lontani che inevitabilmente si incontrano.
Come può un neolaureato destreggiarsi in modo consapevole all’interno di dinamiche a lui così lontane?
Come può mettersi in regola ed essere assunto?
Per diventare lavoratore autonomo, è necessario innanzitutto aprire una partita IVA, che non sia prosecuzione di un precedente lavoro autonomo; il disegno di legge attuale parla del regime startup dei minimi, ancora all’esame, ma attualmente interessato ai giovani sotto i 35 anni e agli over 55, nel quale prima si paga sul reddito il 5 %, e poi ci si devo iscrivere alla gestione separata INPS (che si può dedurre dal reddito) che costa il 28%, per un totale del 33% annuo. Ad ogni modo, essendo nel regime dei minimi, non si hanno gli adempimenti (IVA e ritenuta d’acconto) e nemmeno la fatturazione elettronica.
Per quanto detto finora, appare perciò più conveniente scegliere di aprire un partita IVA nel regime dei minimi, poiché è quello che a conti fatti, viene a costare meno, a patto però che si siano già fatte delle indagini di mercato o che si abbiano già delle entrate, così da non correre il rischio di buttare degli anni al vento.
Ancora prima di laurearsi o di cercare occupazione, si può anche pensare di aprire un’ Associazione Culturale che non ha scopo di lucro e che comprende un certo numero di associati, i quali pagano una quota annuale di tesseramento che porta a una somma istituzionale tale da permettere l’organizzazione di eventi, culturali o artistici che siano.

Passione, determinazione e coraggio porteranno sempre ai risultati voluti e ad essere soddisfatti di sé stessi e del lavoro fatto, l’importante è aprire i propri orizzonti, guardarsi attorno e scavare nel profondo di ciò che si desidera fare, così da affrontare al meglio gli ostacoli che si presenteranno sul cammino.
Amare l’arte significa avere una sensibilità particolare, volta al lato più profondo delle cose.
Se ami l’arte, non metterla da parte.


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