Mostre, Roma, 19 November 2018
Giunta alla 5a Edizione la mostra in questione sarà un vero e proprio concerto, che coinvolgerà artisti di varie nazionalità volti a vivere e a catturare gli sguardi sul proprio pensiero nomadista, su coesistenze e slittamenti; tutto attuato con tecniche diverse, e che nello spirito di queste trovano così il motivo di un'unità. Risulta evidente che la coesistenza di vari linguaggi artistici che si mettono in correlazione, si compenetrano e si integrano, diventa un parametro importante nella comprensione e valutazione di espressioni artistiche di realtà culturali diverse come strumento in grado di fornire una chiave di lettura unitaria. L’attenzione ai diversi linguaggi, la conoscenza e lo scambio con gli altri trovano modalità concrete e canali privilegiati di realizzazione proprio nei linguaggi artistici ed espressivi. Verso questa direzione conciliatrice, va letta, dunque, la capacità metamorfica dell’arte, sempre più tesa a scandagliare nelle dinamiche e nelle alterne coesistenze di sistemi oppositivi il rispetto e il riconoscimento dell'alterità che fatica e richiede una più matura riflessione. Aspirare ad avviare e a promuovere, passo dopo passo, la ricerca di una ragione comune, può infatti rendere conto di nuove possibilità di confronto e di crescita culturale.
Artisti: Janice Alamanou, Jonathan Alfaro, Isabella Angelini, Antonella Argiroffo, Marina Bonatti, Greta Broglio, David Dai, Maria De Vido, Yari Di Giampietro, Chiara Di Donato, Onno Dröge, Ana Paola González, Andreina Guerrieri,Gary Hopkins, Osamu Jinguji, Stefanie Kamrath, Ioanna Konstantinou, Judy Lange, Ruggero Lenci, Lisa J Levasseur, LiV, Walter Marin, Andrea Massarelli, Alexandra Mekhanik, Betsie Miller-Kunsz, Elvio Miressi, Paris Leroy, Edna Piorko, Irena Procházková, Daniela Rebecchi, Caroline Rexborg, Sandra Schawalder, Shigeru K, Ildikó Terebesi, Silvia Withöft-Foremny
La mostra è curata da Cristina Madini
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