Sebastiano Messina è ormai approdato ad una visione scarna ed essenziale, che non concede nulla alle mode ed anzi si distacca costantemente dalle tendenze chiassose di tanta produzione contemporanea. Sostenitore di uno stile sintetico e asciutto, ha sempre dato forma a un modo di esprimersi molto soggettivo preoccupandosi principalmente dei contenuti (= delle idee), a tutto discapito di una rappresentazione meramente realista, sia essa basata su una ispirazione derivata dalla natura o dagli oggetti circostanti; al contrario, ci racconta del sottile pathos che emana dalle cose o dalle situazioni, e ci suggerisce che in tutto il visibile esiste una parte a noi oscura che si riallaccia al mistero delle nostre fantasie, ossessioni, a volte angosce. Uno dei suoi tratti distintivi è sempre stato di tenere bassa la sua tavolozza, privilegiando colori tenui o spesso volutamente acromatici, con la precisa finalità di non distrarre lo spettatore dall’idea. Nelle recenti fotografie Messina si è spinto, ancora di più rispetto al passato, nei territori del simbolo, rafforzando questa sua scelta con un supporto di stampo filosofico e teoretico, ed ha realizzato foto in cui il proprio immaginario si manifesta nella scelta di figure ieratiche e inquietanti, plastiche e spesso intrise di un esoterismo onirico.
Claudio Spoletini
Commenti 0
Inserisci commento