PROGETTO PER LA BIENNALE 2007
Berengo Studio, Campiello della Pescheria 4 Murano - Venezia
Inaugurazione 9 giugno 2007 ore 20.00
Durata 9 giugno 2007-21 novembre 2007
13 x 17 www.padiglioneitalia nacque due anni fa come reazione della presenza italiana nella Biennale. Fu inizialmente un gesto situazionista inventato da Elena Agudio, Cristina Alaimo e Momò Calascibetta che chiamava al risveglio le coscienze creative con la richiesta di presentare un ex voto scaramantico di 13 x17cm.
Le 800 prime opere raccolte, grazie al coordinamento di Jean Blanchaert, furono esposte il 9 giugno 2005 nella Chiesetta di San Gallo. Successivamente, con l’organizzazione di Roberta Gaito, si aggiunsero vari volontari pronti a curare la Biennale malata, altri artisti, altre proposte espositive. Il coordinamento "politico" è stato sempre di Philippe Daverio.
A due anni di distanza, in una situazione che si è ulteriormente esasperata rispetto a quella precedente, 13 x 17 www padiglioneitalia torna nella laguna il 9 giugno2007, a Murano.
Nel frattempo hanno aderitooltre 1400 artisti, e Rizzoli sta preparando il catalogo del migliaio tra di loro che ha acconsentito alla pubblicazione.
La mostra è stata realizzata con il contributo della Regione Veneto, Assessorato Cultura e della Fondazione CARISBO.
La mostra si avvale anche della sponsorizzazione di Alfa Romeo, che da anni supporta con entusiasmo eventi culturali.
Sponsor tecnici : Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, Maggio Musicale Fiorentino
Presentazione del progetto biennale 2005-2007
13 x 17 www.padiglioneitalia
Una mostra itinerante che raccoglie oltre 1400 opere d’arte di dimensioni 13×17cm a tema e tecnica liberi. Un’operazione nata nel giugno 2005 e sostenuta da Philippe Daverio.
La mostra presenta uno spaccato delle arti in Italia e ne dimostra la loro vitalità: pittura, disegno, fotografia, collage, vetro, ceramica, terracotta, design. Alcune opere sono state realizzate da artisti di spicco del panorama artistico nazionale e internazionale come Sandro Chia, Gilberto Zorio, Luca Caccioni, Pirro Cunimberti, Oliviero Toscani, Alessandro Mendini, Michele De Lucchi, Massimo Vignelli, Ettore sottsass, Cesare Berlingeri, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Momò Calascibetta, Laura Panno, Clemen Parrocchetti, Marinellia Pirelli, Lisa Ponti, Betty Bee, Giuliano Mauri, Pino Spagnulo, Luigi Serafini, Nanda Vigo, Franco B, Marcello Jori, Concetto Pozzati. A questi si affiancano artisti meno noti al grande pubblico, ma sicuramente interessanti.La mostra è il risultato del progetto che ha portato alla realizzazione di un padiglione italiano esterno durante la Biennale di Venezia 2005. In quell’occasione tutti gli artisti attivi sul territorio nazionale erano stati invitati con un appello lanciato in rete a essere presenti, nella Chiesetta di San Gallo, con un lavoro il cui unico vincolo era la misura di 13×17 cm: una sorta di “ex voto” concepito come reazione all’assenza di artisti italiani nel Padiglione Italia, a un sistema che non dimostrava rispetto per la produzione artistica nazionale.
La risposta è stata immediata e corale: nel corso di un mese sono state raccolte 750 opere. Con la convinzione che l’eco di quel momento non si dovesse fermare, il “Progetto Esserci-Padiglione Italia” è stato ribattezzato “13×17” e trasformato in una mostra itinerante per raccogliere sul territorio nazionale e internazionale nuove testimonianze, tali da costituire una sorta di istantanea dell’arte italiana del 2005. Da un evento entusiastico e corale oggi “13×17” si configura come una vera e propria indagine sullo stato dell’arte in Italia. Philippe Daverio definisce il progetto “un segno visibile della forza della creatività dell’arte contemporanea italiana”.
L’allestimento, ideato da Gherardo Frassa, consiste in 34 lastre sottilissime lastre in ferro a cui le opere vengono applicate mediante calamite fino a formare un megamosaico che oggi conta 1400 tessere .Questo sistema, grazie alla sua flessibilità, permette alla mostra di adattarsi agli spazi più diversi.
13 x 17
Comitato Organizzativo
Jean Blanchaert
Elena Agudio
Eleonora Caracciolo di Torchiarolo
Riccardo Culotta
Irina Eschenazi Focsaneanu
Roberta GaitoDa un’idea di :Elena Agudio
Cristina Alaimo
Momò CalascibettaCon il sostegno di
Philippe DaverioProgetto di Allestimento
Frassa Associati, MilanoProgetto grafico
Faycal ZaoualiSito internet
Emmegimultimedia
13 x 17
Comitato OrganizzativoJean Blanchaert
Elena Agudio
Eleonora Caracciolo di Torchiarolo
Riccardo Culotta
Irina Eschenazi Focsaneanu
Roberta GaitoDa un’idea di :Elena Agudio
Cristina Alaimo
Momò CalascibettaCon il sostegno di
Philippe DaverioProgetto di Allestimento
Frassa Associati, MilanoProgetto grafico
Faycal ZaoualiSito internet
Emmegimultimedia
Orari 11.00-17.30- chiuso il mercoledì
Ingresso libero
Catalogo Edizioni Rizzoli, a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaertinformazioni al pubblico Padiglione Italia- Piazza Bertarelli,1 20122-Milano-Tel 02.87388484
13x17@padiglioneitalia.com www.padiglioneitalia.com fax 02.87388487approfondimenti e immagini http://www.artmomo.com/blog/?cat=1 Ufficio stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel 02.89404694 - 02 89400732 - fax 028356467 -e-mail: info@irmabianchi.it
Centro d’Arte Coreografica “Aglaia”
Premio Artistico Letterario “Nicola Mirto” 2007 “RIFLESSI” di Salvatore Montoleone alias UrakenIl poeta segue con attenzione quasi ipnotica, i riflessi che si profilano, l’uno dopo l’altro, sui vetri del metrò.
Per quanto una folla di persone gli stia accanto non è mai abbastanza vicina da cancellare la distanza che lo separa da un anelato senso di appagamento.
La ripetizione di azioni giornaliere (percorrere lo stesso tragitto, cambiare metrò ad un’altra stazione) rende un senso di vuoto angoscioso.
Affascina il gioco buio-luci colto in un luogo innaturale, laddove tutti sono semplicemente di passaggio.
Partire e ripartire…
Eppure la sensazione oscura che il proprio viaggio sia volto al termine si fa più forte, ti opprime, perché come scrisse uno dei più grandi cantautori italiani “il senso del viaggio è viaggiare” (De Andrè), perduti la tensione e il desiderio di ricerca…muore il senso.
Nemmeno il più piccolo bagliore, in senso metaforico s’intende, ti aiuta o modifica, in senso definitivo, la tristezza di una fastidiosa routine, “La piccola luce nel buio / Ogni tanto la trovi / Ogni tanto ti cambia il momento / ma mai la vita”.
Distante l gioia, due gesti simbolici: scrivere e fumare che servono al poeta ad allontanare da sé una realtà mal tollerata.
Poi, a concludere i versi, il tepore della speranza: è impossibile che il messaggio dell’imperatore giunga al destinatario eletto “ma tu aspetti e ne sogni quando giunge la sera” (Franz Kafka).Per la Giuria:
Poetessa Edvige Galbo
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