Una mostra di quadri dedicati al più nobile degli sport
all’interno della storica Palestra della “Sempre Avanti!”.
Un viaggio tra gli spot pubblicitari degli anni ’60 e‘70.
Si terrà sabato 19 aprile dalle ore 17,30 presso la palestra del Dopo Lavoro Ferroviario di via Stalingrado 12-Bologna, l’esposizione di opere realizzate dall’artista Massimo Amadesi sulla “noble art”. In esposizione per la prima volta l’acrilico realizzato in ricordo di Dante Cané, il pugile più amato dal pubblico bolognese che combattè con la “Sempre Avanti” per tutta la sua carriera di dilettante.
“C’erano raffinatezza e pulizia nella boxe. Non colpisci un uomo al tappeto. Non tiri pugni dopo il gong. Qui, gli uomini combattono come bestie rabbiose”, tratto dal libro “Fighter” di Craig Davidson.
“Ero adolescente quando io e mio padre ci alzavamo in piena notte per vedere Cassius Clay o Nino Benvenuti combattere sul ring. Quelle immagini sbiadite in bianco e nero che uscivano dal nostro piccolo televisore mi trasmettevano tutta l’intensità, la potenza e la suspence di una lotta senza uguali. Il tutto accompagnato prima e dopo da qualche spot pubblicitario: Campari, Brodo Star, Knorr, Cynar...”. I loghi pubblicitari di allora colpirono subito l’artista per la loro grafica indimenticabile, è così che ci racconta Massimo Amadesi. E’ da qui che nasce il suo progetto “SpotRING”: una mostra di pittura dove il mondo della boxe e quello della “reclame” pubblicitaria si fondono arricchendosi.
Ring! Gong! Spot! ...K.o.! Sembra quasi un fumetto. Ma qui non c’è Superman o l’Uomo Mascherato. Qui combattono uomini veri e non super eroi, a volte lasciando la propria pelle sul ring. Qui ci sono uomini pronti a vendere cara la pelle. E proprio Tyson sulla pelle ci ha fatto disegnare Mao e Che Guevara. Mentre Cantatore, primo pugile-sandwick, porta i pugili all'angolo del business facendosi tatuare la reclame di un taxi.
Una trentina di opere in acrilico e tecnica mista dove il colore vivace dei corpi dei pugili abbagliati dai riflettori lotta con l’elegante grafica dei loghi pubblicitari degli anni ‘60-’70. Jab, uppercut, sinistro, destro: immagini di pugili che combattono, colme di sudore e fatica, di attesa e furbizia, di gioia e dolore. Dopo la mostra ‘Cubanismo’, che l’artista dedicò interamente alla meravigliosa e contraddittoria Cuba (nella quale mostra erano già apparse alcune tele con protagonista il grande pugile cubano Teofilo Stevenson), con “SpotRING” l’artista ci regala momenti di vita indimenticabili per diverse generazioni.
“Quel che resta di un incontro di boxe è un pezzo d’orecchio staccato a morsi, sputato sul ring e trovato per caso da un addetto alle pulizie...Quel che resta di una mostra d’arte è un’emozione: se questa è forte, l’artista vince per k.o!”.
Massimo Amadesi: bolognese, dopo gli studi a Firenze e Bologna dove espone per la prima volta nel 1984, espone alla Biblioteca National de l’Habana José Marti a Cuba nel 1998; nei ripetuti viaggi sull’isola concepisce le sue opere che consacrano la mostra “Cubanismo” e che lo fanno conoscere alla critica internazionale. Creativo, pubblicista e direttore artistico di spazi culturali a Bologna, ha realizzato la mostra SpotRing grazie alla sua grande passione per la boxe.
Informazioni generali: entrata libera
Mostra evento: solo il 19 aprile 2008, dalle ore 17,30 alle 20,00
per maggiori informazioni:
Massimo Amadesi - + 39 333 7660603 - massimoamadesi@libero.it
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