L'idea di ricorrere al termine bookmark (segnalibro) ci pare utile proprio per indicare un itinerario fatto di pratiche eterogenee.
I bookmarks rappresentano, oggi, uno degli elementi costituenti della dimensione sociale della rete. Non solo elenchi e promemoria personali, ma strumenti di condivisione che vengono diffusi e scambiati per aprire nodi della rete e per allargare comunità.
Con questo spirito, oltre alle opere, nella mostra sarà inserito uno spazio in cui ogni visitatore potrà proporre i propri bookmarks artistici e consultare quelli degli altri.
L'idea è quella di declinare lo spazio espositivo come social bookmarking, in cui non siano (come accade nei motoridi ricerca) algoritmi a guidare la nostra navigazione, bensì scelte semantiche dei singoli visitatori.
a cura di Valeria Mancinelli e Marco Baravalle
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