Credo che quest'immagine lasci un retrogusto di sconcerto, qualcosa di reale, tangibile.
Creandomi portavoce del pensiero filosofico del francese Jean-François Lyotard, vorrei ribadire come la tecnologia rappresenta sempre più la forza trainante della contemporaneità, quest'ultima denominata dallo stesso, epoca postmoderna, dove troviamo molteplici aspetti come il problema dello sfaldamento delle certezze stabili, la fine di un sentiero stabile, il caos, sovrano attuale.
Il pensiero di Arthur Schopenhauer e la sua filosofia del velo di Maya : “..velo ingannatore che avvolge il volto dei mortali e fa vedere loro un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perchè rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua, o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente” calza perfettamente alla condizione attuale in cui ci troviamo; in rete tutto rassomiglia al reale, ma ciò che fluisce è un velo creatore di mere illusioni.
Oltre la rete è un inno, innalzato appunto per dare la forza a chi, come un pesce imbrigliato dalla rete del pescatore, tenta di fuggire, magari anche inconsapevolmente e per istinto, per tornare nelle acque libero di vivere all'esterno.
Oltre la rete c'è il reale,
c'è la bellezza
Oltre la rete c'è la persona,
non la sua immagine
Oltre la rete c'è la forza
di una stirpe che non
sente il bisogno
di consolarsi
con le immagini
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