Mostre, Piacenza, 29 August 2015
La nostra storia.

Se la storia fosse una fotografia del passato sarebbe piatta e poco interessante. Fortunatamente, si tratta di un dipinto; e, come tutte le opere d’arte, non riesce a toccare la verità se non mescolando la fantasia e le idee ai colori.
(Allen Nevins)


Le opere recenti di Aurelio Gaiga incontrano la storia contemporanea nel tentativo di ridefinire gli avvenimenti più importanti e simbolici della nostra esistenza

Il lavoro si presenta articolato su due piani narrativi : uno collettivo e uno personale, uniti l'uno all'altro. La storia collettiva dell'uomo è rappresentata in una serie di dipinti di grande formato che evidenziano alcuni momenti storici ( scelti fra i tanti ) di particolare rilevanza : lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki ( Pandora ), lo sbarco sulla luna ( Space invaders ), il campo di concentramento di Auschwitz ( Nadir ), l'uomo sconosciuto che fermò i carri armati a piazza Tiennamen, in Cina ( Il rivoltoso sconosciuto ), la caduta del muro di Berlino ( Un muro in meno ) e alcuni ritratti di personaggi storici altrettanto significativi come Ghandi e Albert Einstein.
La lista descritta è ovviamente solo indicativa, potrebbe essere ben più lunga, ma basta a rendere l'idea di una storia collettiva.

Questa storia si compone come incipit postmoderno e presenta il senso di realtà come elaborazione di immagini tratte da fotografie di giornali. L’artista riflette in questo modo sull’idea stessa di realtà metabolizzata dai mass media e ricondotta così ad un pensiero di realtà attraverso le immagini. La realtà è oggi un pensiero costruito attraverso una selezione di scene fluttuanti facilmente sostituibili ed interscambiabili come luogo e situazione. L’artista fa un’operazione di scelta e fissa l’universo simbolico degli accadimenti nelle singole situazioni al fine di annullare la struttura narrativa a favore del mito
La storia personale è invece rappresentata da una serie di dipinti di piccolo formato che evidenziano ciò che accade in ogni donna, dall' inizio del concepimento, seguendo le varie fasi di suddivisione cellulare, sino alla nascita.
Ossia la nostra storia, la storia di ognuno di noi, a qualunque razza egli appartenga e nonostante le differenze di nazionalità, sociali, culturali e religiose : tutti nasciamo nella stessa maniera. Proprio per questo l’immagine si presenta astratta fatta di elementi strutturali del linguaggio che compariamo ai segni presenti nel microcosmo della natura.
Qualcosa di profondo unisce tutti gli esseri umani e non solo, nonostante le molte differenza sopra descritte : storia personale e storia collettiva e natura si fondono.
Potrebbe essere un buon punto di partenza , specialmente oggi, per ripartire e scrivere così nuovi capitoli, possibilmente migliori, della nostra storia.

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MAX CASAROLI

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