"Rendezvous des amis" è il titolo della mostra di Francesco Carone promossa dal Comune di Siena, Assessorato alla Cultura, con il contributo della Banca Monte dei Paschi di Siena e curata da Marinella Paderni – un titolo che evoca l’idea di un “incontro tra amici, vecchi e nuovi”, una manovra d'avvicinamento effettuata da due entità affini in volo nelle orbite spaziali (nel linguaggio scientifico "rendezvous" significa anche questo), in cui l’artista si confronta con i pittori della tradizione senese nei luoghi dove hanno lasciato memoria di sé e della loro arte, come a voler istituire con loro un dialogo muto sulla dialettica dello sguardo tra storia e contemporaneità.
Il fulcro di tutta la mostra è il concetto di semi-cecità collettiva che porta lo spettatore a guardare le cose ma a non vederle, anestetizzato dalle troppe immagini che compongono il mondo odierno. Lavorando sullo svuotamento quale processo di costruzione, sull’idea di assenza associata non ad un perdita ma ad un arricchimento della percezione visiva, Francesco Carone ha ideato una grande installazione scultorea, che si presenta come un nuovo dispositivo dello sguardo atto a vedere con occhi diversi e a guardare da angolazioni inedite i mirabili affreschi della Sala del Mappamondo.
In un “gioco delle evidenze” tra chi vede e chi è visto, l’artista riflette sulle modalità del visibile, sullo statuto dell’immagine e sul ruolo dello spettatore posto tra vedere o credere.
Questa dialettica è portata avanti da altre tre opere in mostra, esposte in sale diverse del palazzo dove, grazie a raffinati slittamenti di senso tra visibilità e invisibilità delle cose, Carone scopre la verità che ogni immagine porta con sé andando oltre la visione stessa.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue edito da NERO con i testi critici di Tom Morton e Marinella Paderni.
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