Quest’anno, per la prima volta, accanto al tradizionale concorso rivolto alle ‘Arti Performative’ che ha selezionato 6 compagnie teatrali, è stata inserita una sezione dedicata alle ‘Arti Visive’ che ha visto premiare 10 giovani artisti operanti sul territorio della Lombardia: 9 scelti da Annalisa Bergo, curatore di Fabbrica Borroni, e da Alessandra Pasi, direttore artistico di nudoecrudo teatro, e uno individuato con votazione pubblica durante l’Anteprima tenutasi in Fabbrica Borroni, il 23 marzo scorso.
Nel corso del Festival le compagnie e gli artisti selezionati avranno l’occasione di presentare al pubblico le loro proposte, progettate tenendo conto dell’importante contesto ambientale rappresentato dalla Villa ed ideate per aderire al tema ‘Fabula’, intesa come racconto orale, fiaba, porta sull’inconscio individuale e collettivo, esperienza mediata del mondo e delle sue insidie, filo conduttore del primo triennio di attività della Residenza Teatrale Suburbia.
La manifestazione gode della collaborazione con NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano, che ha messo a disposizione dei teatranti le arti dei proprio allievi scenografi e costumisti.
Prima dell’apertura dei cancelli, una giuria presieduta dal giovane curatore Rossella Moratto e composta da un rappresentante di ciascuna delle realtà coinvolte nel progetto (oltre a nudoecrudo teatro e Fabbrica Borroni: Fondazione Comunitaria Nord Milano, Fondazione Cariplo, Comune di Bollate, NABA, Associazione ETRE) decreterà il vincitore di UP_nea’12 – Sez. Arti Visuali, premiato con l’organizzare una mostra personale in Fabbrica Borroni nell’autunno 2012.
Le opere visive dei dieci artisti in gara dialogheranno con le performance e il barocco della Villa: la scenografia realizzata recuperando manifesti stradali Nel ventre della balena di Guido Airoldi e l’ironica zona bucato di Biancaneve (Hei Ho) di Simone Berrini condividono l’ambiente esterno con The Dying Swan di Francesca Manetta, opera fotografica ispirata a “Il lago dei cigni”.
All’interno, le ante di un armadio che indagano il tema dell’infanzia nell’opera Non Raccontare di Melissa Provezza condividono lo spazio con le installazioni ispirate alla favole di La Fontaine nel progetto Una falsa Storia…e le sue verità di Angela Viola, anticipando la video installazione interattiva che prevede la partecipazione del pubblico La Falsa Porta di Giulia Roncucci.
Nelle sale dal fascino decadente si potranno sbirciare i favolosi micro mondi racchiusi nella light box City Box di Nicola Torcoli e Emilia Castioni, mentre gli specchi stampati che compongono Labyrinth di Zane Kokina, opera ispirata all’omonimo film di Jim Henson e Intrecci di Patrizia Emma Scialpi, serie di scatole che racchiudono tutto l’occorrente per una fiaba fai-da-te, accompagneranno il pubblico alla ricerca di altre forme d’arte. Presentato fuori concorso, le opere della coppia Irene Balia e Roberto Fanari, un dipinto ad olio ed una scultura in fil di ferro cotto, che hanno ricevuto una menzione speciale dalla giuria del concorso.
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