La Federculture ha diffuso i dati che mostrano come, nonostante la crisi economica e sociale generale, "negli ultimi 10 anni il tempo libero e i consumi culturali sono stati in costante crescita in tutti gli strati della popolazione. Cultura e tempo libero rappresentano il 4,2% della spesa media mensile per famiglia, più alta - ad esempio - di quella per la sanità (3,6%) e per le comunicazioni (2%)". Secondo questi dati, nel 2009, tutti i settori sono cresciuti, con i brillanti risultati del teatro (+4,8%), della lirica (+6%) e quelli eccellenti delle mostre (+42,6%).
Ciononostante il governo italiano si ostina a tagliare i fondi alla cultura. Se nel 2005 il bilancio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali era di 2.201 milioni di euro, pari allo 0,34% del Bilancio dello Stato, nel 2010 è sceso a 1.710 milioni di euro (lo 0,21% del Bilancio) e nel 2011 dovrà scendere a 1.509 milioni di euro. A queste cifre vanno aggiunte le spese sostenute dagli enti locali, che a causa dei minori trasferimenti, limiteranno in maniera sostanziale i contributi alle iniziative culturali.
La discutibile Finanziaria prevede, oltre agli ingenti tagli, anche aberranti proposte di legge. Un esempio? L’”archeocondono”. La proposta torna ciclicamente a occupare le cronache parlamentari nel tentativo di premiare i tombaroli e i loro facoltosi clienti. Da più parti viene sottolineato come la cultura rappresenti una fetta importante del PIL (il 2,6%) e come il turismo culturale si avvii a diventare il 40% del mercato turistico nazionale.
A questo devono aver pensato gli organizzatori degli Stati Generali della Città di Catania, quando dopo aver discusso per mesi di ogni aspetto della vita della città — dal traffico alla legalità, dal lungomare al welfare —, hanno voluto inserire lo scorso 25 giugno come ultima giornata di confronto quella dal titolo “Catania città Attraente - Arte, cultura e sport per un turismo di qualità”. Se gli operatori culturali erano già preoccupati dalla scelta di considerare la cultura solo strumento di promozione turistica, con questo incontro si è avuta la conferma di come l’aspetto sociale e civile della cultura sia considerato irrilevante dalla classe politica al punto da non essere neanche discusso.
Svendita di beni culturali e decreti salvatombaroli, incuria e tagli. Ecco la ricetta per un’Italia culturale prossima alla deriva...
INDEX / In questo numero:
< RECENSIONI >
FABRIZIO DE ANDRé. LA MOSTRA
di Angelo Luca Pattavina
CHRISTIAN ROSSI. FUORI DAL TEMPO
di Giuseppe Blando
DOMINA. DONNA MADONNA SIGNORA
di Giovanna Caggegi
Die Vergänglichkeit and the battered shed
di Giovanni Scucces
FABIO ROMANO. DINAMICHE DELL’IMPROBABILE
di Riccardo Raimondo
DOMANI, A PALERMO#11. CHRISTIAN FROSI
di Norma Guglielmino
LO SGUARDO INCANTATO
di Riccardo Raimondo
...
< SPAZI APERTI >
QUI FUORI. IBRIDAZIONI ESTETICHE
di Chiara Tinnirello
MI FACCIO UNA DOMANDA MI DO UNA RISPOSTA
di Giuseppina Radice
EXPLORING THE BOOK
di Anna Guillot
LA DURA LEGGE DEL GOL
di Vincenzo Profeta / Laboratorio Saccardi
IN PUNTO DI DIRITTO
di Andrea Lombardo
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Nato nel 2003, su iniziativa di TRIBE Società Cooperativa, TRIBE ART è il primo mensile a distribuzione gratuita dedicato alle arti visive della Sicilia. Tante le rubriche, da "Spazi Aperti" a "Ricreazione", il mega contenitore che vi parla di design, musica, fumetti, reciclo e molto altro. E poi recensioni, interviste, segnalazioni e un ricco calendario delle mostre siciliane.
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