In mostra, una ventina di opere recenti su tela e su carta, caratterizzate da un perfetto equilibrio tra la gestualità ampia e materica del fondo ed l’impaginato essenziale, fatto di linee, bande monocrome e rettangoli dai contorni indefiniti.
Come si legge, infatti, nella nota critica di Chiara Serri, l’artista dà vita ad «una superficie vibrante, frutto di continue stratificazioni e sottrazioni di colore, che certamente rimanda alla grande lezione dell’Informale italiano ed europeo, ma da essa si discosta per la presenza di un calibrato controllo formale pur nella libertà espressiva, con effetti del tutto particolari dovuti all’uso sapiente di oli ed acrilici ed ad una raffinata scelta cromatica, che si esplica nelle diverse gradazioni del verde, del nero, del grigio, del blu e dell’ocra, con alcuni accenni di porpora».
Tono su tono, i colori si fondono tra loro, mutando al variare della luce, ma anche e soprattutto alle qualità percettive dello spettatore e alla durata dello sguardo. Il tempo, infatti, è un elemento fondamentale per la ricerca di Simonini che, se da un lato dà vita ad una trama pittorica che si forma per gran parte nell’occhio di chi guarda, dall’altro intende il colore come frammento, aggancio alla memoria, riverbero di una storia molto più lunga e sedimentata.
Sebastiano Simonini nasce nel 1960 a Reggio Emilia. Incoraggiato alla pittura e all’arte da Bruno Olivi negli anni Settanta, consegue la Laurea in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Bologna. Giornalista e critico d’arte, ha sempre sviluppato ricerca nell’ambito delle arti visive, partecipando solo occasionalmente ad esposizioni collettive, con lo pseudonimo “di Boastra”. È questa la sua prima esposizione personale.
In occasione del vernissage, previsto per sabato 5 febbraio alle ore 17.00, sarà visitabile l’anteprima della mostra, aperta fino al 3 marzo 2011, martedì, mercoledì, venerdì e sabato con orario 17.00-19.30.
Commenti 0
Inserisci commento