Gesù, che convivono uno di fronte all’altro nello stesso contesto urbano. Gli artisti
coinvolti nell’iniziativa sono di provenienza geografica e stilistica diversa , chiamati
a confrontarsi sul tema della mostra: “Oltre il Sacro”. Nell’età del disincanto,
volevamo porre l’attenzione sulla tendenza del sacro a perdersi da percorsi protetti
dai riti e giustificati dalle religioni. Un concetto del sacro che quindi si rifugia
nella sfera inconscia, lì dove ognuno deve confrontarsi con demoni e dei di cui si è
perso l’origine. Lo sguardo spirituale dell’artista viene invitato a superare il destino
inevitabile di corruzione delle cose, cercando di porre lo sguardo sugli oggetti nella
loro assoluta e irriducibile singolarità,lì dove la cura del dettaglio non è mai tensione
ornamentale o gusto del particolare ma riconoscimento, giustizia resa all’identità
dell’opera con l’intuizione che riconosce in essa un vero e proprio mondo a sé.
E con questa intenzione che i vari lavori si confonderanno con gli arredi sacri e
l’architettura dello spazio, limitandosi a non invaderlo ma a convivere confrontandosi
con esso.
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