La mostra è stata presentata il 24 maggio 2013 dalle ore 15 con una tavola rotonda organizzata in collaborazione con la cattedra di Semiotica della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza (Prof.ssa Isabella Pezzini) in cui sono intervenuti artisti, studenti e docenti.
La presentazione è stata un'ottima occasione per presentare gli artisti e le loro ricerche estetiche, ma sarà anche momento di approfondimento dell'opera del semiologo francese Roland Barthes.
L’esposizione, esito di un progetto di ricerca condotto dalla curatrice e teso a realizzare un dialogo attraverso la contaminazione di discipline differenti quali arti visive, letteratura, cinema, musica e teatro, ha coinvolto dieci artisti, invitati a rileggere ed interpretare, attraverso le peculiarità proprie della ricerca estetica di ciascuno, l’opera del semiologo francese Roland Bathes.
La mostra, inaugurata giovedì 13 giugno 2013 alle ore 18 presso il Centro Luigi Di Sarro, offre così una lettura visiva dell’opera letteraria attraverso forme pittoriche (Alba Kia, Alessia De Marco), sculture (Alessio Paolone, Elena Rondini, Yo Akao), fotografie (Alessandra Baldoni, Serena Scionti), installazioni (Monticelli&Pagone, Sergio Baldassini) e video (Andrea Natale), ponendosi come una traduzione tra sistemi di segni differenti.
Gli artisti hanno presentato quasi tutti lavori inediti interpretando alcune delle «figure» dell’opera (Attesa, Catastrofe, Corpo, Dipendenza, Induzione, Incontro, Languore, Solo, Ricordo…), o il senso sotteso all’intero lavoro.
Le opere in mostra declineranno in chiave malinconica, romantica, ma anche cinica ed ironica i moti interiori dell’innamorato non corrisposto di cui parla Barthes proponendo, in molti casi, sull’esempio dell’autore, citazioni e prelievi dalla storia e dal sistema dell’arte.
L’allestimento della mostra ripercorrerà la struttura frammentaria del libro e come il libro costringerà il visitatore ad un coinvolgimento cognitivo e passionale che lo spingerà a riflettere, ma anche a decidere di agire, pragmaticamente, durante la visita.
Il progetto - nato in onore di Luigi Di Sarro, artista a cui è dedicata la sede espositiva, personalità poliedrica ed eclettica e precursore di quella convergenza tra saperi diffusasi negli ultimi decenni nel mondo - è alla sua prima edizione, ma sarà sviluppato nei prossimi anni in un ciclo di eventi espositivi in sedi diverse.
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