Disegnare a matita, acquerello e acrilico su carta è una tecnica complessa e liberare i volumi e le masse corporee, anatomiche è già cosa non facile, ma declinare questo modus operandi su una tematica che è evidentemente la “sessualità” non è mai semplice. Diego Toscani (DIT è l'acronimo d'artista), lo fa convintamente e bene, senza mai sfiorare la banalità o i luoghi comuni di cui la nostra cultura sociale abbonda costantemente
Neri, bianchi e segni creati dai di-segni, si mescolano palesemente ai giochi intrinseci che sono sottesi nelle opere dell'artista Toscani: i cinque sensi sono espressi con maestria e creatività originali. Tra loro il tatto è fondamentalmente il primo senso che ci dona la reale sensazione di “possessione” altrui ma che riesce a sfiorare l'animo senza pregiudicarne la purezza. Il desiderio fisico provato nei confronti di una persona dell'altrui o dello stesso sesso è troppo spesso stato giudicato malamente; per via di preconcetti dettati della società ben pensante, dai dogmi e dai pregiudizi. Poi si aggiungono gli altri sensi, creando un condimento metafisico per i palati più fini, lasciando andare la fantasia troppe volte privata di quella spontaneità che ne fa un ingrediente necessario.
Una ricerca sensuale estrinsecata su carta, dove il disegno genera libertà e ci permette di riconoscerci anche nelle scelte o nei desideri più inconfessati. L'idea che emerge è anche contenuta nell'intento di eliminare il concetto di tabù o di senso di colpa, lasciando invece emergere una profonda libertà interiore, senza il pregiudizio, ma anelando alla sperimentazione ludica e amorosa. A questo punto non resta che entrare in galleria e “cibarsi” metaforicamente di queste opere istintuali e spontanee che ci permettono di varcare le soglie della fantasia.
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