Salerno è in questo momento fra le protagoniste di una delle trasformazioni urbanistiche più importanti alle quali assistiamo in Italia e in Europa, oggetto di dibattiti e riflessioni sull'architettura e il ruolo dell'arte nel contesto ambientale. La rassegna mira attraverso le opere di un gruppo di artisti attivi sul territorio campano, a offrire suggestioni e suggerimenti sulla condizione dell'arte e della città.
È quanto affiora dalle opere esposte da Michele Attianese in questa occasione e delle quali Marcella Ferro scrive: ‹‹La città più di tutto diventa immagine tangibile di ciò che sta accadendo, si pensi alle linee guida quest’anno suggerite alla 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia intitolata Common Ground, dal direttore David Chipperfield, che con le parole condivisione e memoria, propone strategie e forme di reazione alla crisi globale per giungere a una vera e propria rigenerazione urbana. Un invito, dunque, a scoprire collaborando con gli stessi cittadini le grandi potenzialità delle singole posizioni di differenza, provando a partire, tra l’altro dalla funzionalità delle periferie, oggi epicentro per le grandi metropoli delle diversità culturali e che un tempo erano definite biasimandole ‘quartieri dormitori’ e ora recuperati sotto la nuova veste di ‘quartieri residenziali’, certi, ad ogni modo, che ciò non basterà a cancellare anni di degrado. Michele Attianese con questi ultimi lavori prova a ricomporre mentalmente una nuova topografia, conscio che gli abitanti di una città hanno impresse nella mente personalissime mappe stradali, ognuna delle quali presenta spazi vuoti, aree che in base alla categoria di abitanti, sono escluse perché, sostiene sempre Bauman, dal punto di vista dell’efficienza, prive di senso››.
Commenti 0
Inserisci commento