STEFANIA ORRÙ. L'INCANTO DELL'ESSERE. MATERIA E/È LUCE.
Mostre, Firenze, 09 July 2014
Mercoledì 9 Luglio si inaugura a Palazzo Medici Riccardi in Firenze la personale di Stefania Orrù intitolata L'incanto dell'Essere-Materia e/è Luce a cura di Alessandra Frosini.
L’Artista presenta dieci opere in cui il tema dell'Essere, da sempre al centro della propria ricerca, viene trattato con una pittura che evoca, ermetica, distinte identità narrate e contemplate. Il suo universo poetico, intriso di lirismo, si esprime, attraverso una tecnica mista che unisce affresco, tempera grassa ed encausto, richiamando la nostra memoria verso ancestrali icone. Figure femminili, sospese, situate dentro uno spazio annullato e vuoti in dissolvenza, in cui rimane visibile soltanto la figura,unico reale spazio sondabile.
Stefania Orrù mostra inoltre il frutto dell'ultima fase della propria ricerca: opere costituite da grandi superfici elaborate dove, in due campiture, viene spinta al massimo la suggestione delle trasparenze e la matericità dell'affresco. La luce e il buio, intesi come luoghi psichici, come mondi attraversati e attraversabili dall'essere: i profili delle figure, i drappi, le mani, al tempo stesso forme reali e simboliche, colti attraverso giochi chiaroscurali portati all'estremo, si manifestano come chiavi di lettura che testimoniano l'essere stesso, intriso di contraddizioni, di territori oscuri e luminosi. Un realismo esistenziale che rivela una forte volontà di conoscenza della profondità umana.
Catalogo pubblicato da Galleria Gagliardi San Gimignano.

"Stefania Orrù è un'artista che interpreta il contemporaneo attraverso il suo autentico mondo esistenziale e poetico, senza snaturarsi: in lei il concetto diventa materia e le opere trattengono e rimandano la luce dell'idea. Nelle sue opere c'è una profonda eco di estetiche vissute che arrivano ad annullare e dunque a sospendere l'idea di tempo, sovrapponendo trascorso e presente."

"La semplice bellezza di un colore è data da una forma che domina l'oscurità della materia, dalla presenza di una luce incorporea che altro non è che ragione e idea" secondo il pensiero di Plotino e che diventa, nel quadro della filosofia neoplatonica, quella luce che risplende sulla materia come riflesso dell'Uno da cui essa emana." "Il limpido classicismo dei soggetti, delle figure, dei volti rarefatti, dei profili, l'attenzione per il corpo che sottende rispetto e considerazione per l'individuo che si staglia in uno spazio immateriale ma reso palpabile da trasparenze e profondità materiche: i volti che ad un primo sguardo richiamavano la fissità dell'icona di matrice bizantina si sciolgono per mostrare la profondità effimera delle sensazioni, delle emozioni, dei sentimenti, coscienze che si palesano attraverso la pittura. L'equilibrio misurato e preciso delle composizioni si nutre anche dell'ombra che si mescola e si oppone ad una luce che si crea dal diafano, che viene dal profondo delle cose, che ne esprime l'infinita potenza. La realtà fenomenica è sempre in parte oscura e indecifrabile e perciò destinata a mescolare inevitabilmente ombra e luce, luce interiore, nucleo interno ed invisibile delle cose, eidos -essenza attraverso cui l'Essere si mostra."
"Effetti realizzati grazie ad una sperimentazione elaborata e maturata attraverso la scelta di una tecnica mista che unisce affresco, tempera grassa ed encausto, per creare sovrapposizioni e velature impossibili altrimenti."

"La luce e il buio, intesi come luoghi psichici, come mondi attraversati e attraversabili dall'essere, sono colti attraverso giochi chiaroscurali portati all'estremo, dove i profili delle figure, i drappi, le mani, al tempo stesso forme reali e simboliche, si manifestano come chiavi di lettura che testimoniano l'essere stesso, intriso di contraddizioni, di territori oscuri e luminosi."
"..in alcuni casi è il nero stesso, intenso e vibrante, che si accende grazie all'uso sapiente della cera. Sono figure inondate di luce, ma anche racchiuse nell'ombra. E l'ombra che è contemporaneamente assenza di luce e prova della sua presenza, offre un aiuto per la comprensione simbolica o realistica degli spazi e degli oggetti rappresentati e diventa perciò, simbolicamente, attesa e desiderio di luce anche spirituale. La vera conoscenza delle cose umane e del mondo è intimamente compresa e concentrata all'interno dell'ombra essenziale dei corpi solidi e rinchiusa e negata nei loro confini."
"Siamo noi davanti a noi stessi, uguali e sempre diversi, di fronte ad uno specchio che è anche ponte, punto di passaggio e collegamento fra il manifesto e il recondito."

"..di fronte all'arte l'altrove è sempre contenuto nel qui."

Tratto da testo critico di Alessandra Frosini

Commenti 1

Clavi
10 anni fa
Clavi Artista
Congratulazioni !.....

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